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I Solisti del Gusto insegnano

13/06/2012

I Solisti del Gusto insegnano
“Stiamo subendo l’ideologia della crisi, perché non disponiamo delle vere chiavi di lettura. Oggi il valore da scoprire e in cui credere risiede nella nostra capacità di essere artigiani, ovvero, artefici.” Questa lucida analisi appartiene a Davide Rampello, ex Presidente della Fondazione Triennale Milano e neo direttore artistico del Padiglione Zero di Expo 2015. Con il giornalista Bruno Pizzul e il Presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo ha presentato, nello spazio Friuli Future Forum della Triennale, il volume “Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. I solisti del gusto” e il suo autore, il giornalista Walter Filiputti.

Il libro, oggettivamente bellissimo, è uno scrigno di seicento pagine che testimonia l’esperienza e la vocazione di ventuno ristoranti, ventidue vignaioli e diciannove artigiani del gusto, uniti da un comune denominatore: rafforzare l’altissima qualità del territorio friulano. Due chili e settecento grammi di bravura raccontata, quella delle oltre sessanta aziende che oggi fanno parte del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, non solo un esempio ma soprattutto uno stimolo a fare impresa, a diventare interpreti del senso del lavoro. Un territorio come quello friulano, ricco di declinazioni dell’imprenditoria ancorata alla res, alla realtà, vuole e deve essere, secondo Rampello, protagonista del “recupero del rapporto concreto fra gli attori che lo vivono, perché concreto deriva da cum cretum, credere insieme. Il libro tratta di questo, dell’incontrarsi per fare, creare e inventare, tutti sinonimi del vivere.”

Walter Filiputti, presidente del Consorzio che sta per compiere dodici anni, dirige un’orchestra di solisti più o meno conosciuti, ma tutti eccezionali, con uno spartito che armonizza enologia, gastronomia, cultura, memoria e imprenditorialità. Il progetto Friuli Future Forum, un percorso nato due anni fa, resterà dieci giorni in Triennale: “Il sistema economico friulano è virtuoso e dinamico, anche se il territorio è molto piccolo” spiega Giovanni Da Pozzo. “Ma negli ultimi cinque anni abbiamo raggiunto i massimi livelli di export: l’aggregazione come strumento di sviluppo delle eccellenze regionali, sia nel campo del food and beverage che nel settore manifatturiero e meccanico, guarda al futuro con la consapevolezza che le radici debbano essere bel salde al passato.” Da qui l’idea nata a luglio scorso di celebrare il sistema vitivinicolo, la ristorazione di qualità e i tanti produttori friulani che portano alto il significato dell’ artigianalità.

“L’amore per il lavoro è l’ingrediente segreto” aggiunge Pizzul, friulano doc. “Il senso della manualità è finalmente rivalutato. Se restiamo ancorati al fare, e al fare insieme, ritroveremo il gusto dei rapporti interpersonali, del condividere, della buona conversazione seduti al tavolo delle osterie, che erano sparite ma che oggi vediamo rivivere, coltivando il valore del bello e il piacere del vero.”
I Solisti del Gusto, tutti presentati uno ad uno da Walter Filiputti, hanno raccontato con degustazioni e proposte di abbinamenti cibo-vino le loro belle storie in una cena speciale che ha trasformato una piovosa serata milanese in un’affascinante concerto di sapori, parole e sorrisi. A dimostrazione che se osserviamo con sguardo concreto e attivo al di là della crisi, troveremo ciò che credevamo perduto: noi stessi.

www.friuliviadeisapori.it

Alessandra Locatelli
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