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I Tavoli Trasparenti dove si mangia per donare

12/02/2016

I Tavoli Trasparenti dove si mangia per donare
Il Gusto per la Ricerca - una onlus europea nata a Padova nel 2004 grazie all’incontro tra un qualificato centro di ricerca, la Clinica di Oncoematologia Pediatrica, la cui attività scientifica è finanziata dalla Fondazione Città della Speranza, e lo chef di fama internazionale, Massimiliano Alajmo – ha raccolto, con le sue iniziative di cultura gastronomica nel corso degli anni, oltre 1.600.000 euro che ha donato a 18 associazioni.
Nel 2016 ha ideato l’iniziativa Tavoli Trasparenti, coinvolgendo i primi 300 ristoranti inseriti nella Guida delle Guide di Civiltà del Bere (nata ben prima de La Liste francese). Le adesioni dei ristoranti hanno cominciato ad arrivare in un calendario work in progress che si trova sul sito www.tavolitrasparenti.com dove si può prenotare direttamente un tavolo per due e contribuire in tal modo alla raccolta “di donazioni che verranno destinate alla ricerca scientifica e al supporto di tutte quelle attività che nell’immediato sono volte a risolvere problemi relativi all’abbandono, alla riabilitazione, alla palliazione, alla terminalità e all’accoglienza dell’infanzia” come recita il sito stesso.
L’iniziativa cambia la prospettiva di una serata al ristorante dove mangiare diventa sinonimo di donare.
I Tavoli Trasparenti dove si mangia per donare
Come funziona?
I ristoranti mettono a disposizione una o più sere in cui, a chi prenota il tavolo trasparente, viene proposto un menu dedicato con l’abbinamento dei vini che racchiude la migliore delle proposte dello chef. Il ricavato viene donato dal ristoratore al 100% al Gusto per la Ricerca.
Un’idea semplice e geniale che rende merito alla ristorazione italiana e che diventa buon motivo per superare quella che, a volte, è una barriera verso l’alta ristorazione: il timore, da parte del cliente occasionale, di non essere all’altezza. Provare un approccio attraverso una collaborazione reciproca cliente-chef per un’iniziativa di questo valore farà scoprire un piacere diverso.
Le prenotazioni avvengono esclusivamente attraverso il sito, con carta di credito, e in caso di disdetta si può contattare Tavoli Trasparenti per cancellare la prenotazione e comunicare l’eventuale decisione di donare comunque i soldi della prenotazione in beneficienza.
Al termine dell’iniziativa il denaro raccolto verrà distribuito tra onlus individuate dal comitato de il Gusto per la Ricerca, cui vanno rivolte le domande di contribuzione alla realizzazione del progetto. Le domande possono essere presentate dal 1 aprile al 30 giugno.
I Tavoli Trasparenti dove si mangia per donare
I primi ristoranti aderenti sono: Le Calandre e il Ristorante Quadri della famiglia Alajmo; Dal Pescatore della famiglia Santini; Da Vittorio dei fratelli Cerea; Glass Hostaria di Cristina Bowerman; La Credenza di Giovanni Grasso; La Lanterna Verde dei fratelli Tonola; Lazzaro 1915 di Piergiorgio Siviero; Il Piccolo Lago di Marco Sacco; Zum Löwen di Anna Matscher; Il Palagio di Vito Mollica; Vecchia Malcesine di Leandro Luppi; Da Christian e Manuel dei fratelli Costardi; Il Vairo del Volturno di  Renato Martino; La Peca dei fratelli Portinari; La Capinera di Pietro D’Agostino; EL COQ di Lorenzo Cogo; Gellius di Alessandro Breda; Le Giare di Gianluca Gorini; La Bandiera di Marcello Spadone e Bruna Sablone; Feva di Nicola Dinato; I Castagni di Enrico Gerli; Ristorante Paolo Teverini di Paolo Teverini; Dac a trá con lo chef Stefano Binda; El Molin di Alessandro Gilmozzi.

Luigi Franchi
luigifranchi@salaecucina.it

Le foto sono prese in prestito da www.tavolitrasparenti.com www.thekitchentimes.it
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