I Tigli nasce negli anni novanta, a San Bonifacio (VR); è un accenno di quello che sarebbe diventato ma porta già in sé l’embrione del sogno di Padoan, un locale dove la pizza è un’identità a sé, libera da convenzioni e catalogazioni, un’idea condivisa con chi ci crede.
Dice Simone Padoan: “Non sono napoletano, e volevo proporre qualcosa che fosse più legato al mio territorio, il Veneto, con le sue tradizioni e i suoi prodotti. Se la pizza napoletana è il punto di partenza, l’origine, oggi va oltre, cresce e si evolve, diventa l’anello di congiunzione tra diversi tipi di tavola. Esiste un’etica nelle nostre scelte e dobbiamo offrire qualcosa che sia bello e buono, un piatto immediatamente comprensibile, semplice e che dia un’emozione”.
È con quest’idea in mente che Simone Padoan inizia a proporre le sue pizze, non senza una buona dose di diffidenza da parte della gente e dei colleghi: “ All’inizio sembravo un alieno rispetto ai grandi pizzaioli napoletani, controllavo la temperatura degli impasti, cercavo ingredienti alternativi. Ma poco a poco sono riuscito a far comprendere la mia filosofia e oggi I Tigli è cresciuto.”
Un percorso lento, a piccoli passi, fino al 2012 che diventa l’anno della svolta. “Nel primo periodo mi sono concentrato nel far crescere il contenuto, coi miei ragazzi – spiega Padoan –. Il contenuto è la filosofia del lavoro; dove il concetto porta al business la filosofia porta all’idea di investire. Da lì sono partito per cambiare e migliorare il cosa e il dove: il metodo di lavoro e la proposta”. La pizza de I Tigli è legata al territorio, all’estetica, sviluppa una sua personalità attraverso il mutamento degli ingredienti, si evolve attraverso una trasformazione abissale che trova nelle farine l’elemento fondamentale che da secco diventa friabile, malleabile e plasmabile a seconda del metodo di lavorazione. La pizza de I Tigli è fatta con 7 impasti diversi, arricchiti con semi, aromatizzati con orzo, per armonizzare con i condimenti che ospita. Racconta Simone: “Fino al 2012 ho lavorato per far conoscere la mia filosofia di pizza e ho fatto si che ottenesse un consenso comune, ho realizzato il cambiamento. Nel 2012 ho deciso di ristrutturare il locale, per dare il giusto contenitore al contenuto e applicare le nostre idee nell’ambiente più consono”.