L’Italia premiata dai turisti russi e seconda meta per gli europei che, nel 2012, sceglieranno una vacanza fuori dal proprio paese: due buone notizie ai tempi della crisi. L’Italia si è aggiudicata il Premio ‘Zvezda Travel.ru’ edizione 2011 assegnato, in tre diverse categorie, da Travel.ru, il principale portale turistico russo che registra 1,7 milioni di utenti al mese; il Paese si è aggiudicato il premio “Scoperta dell’anno”. Sempre l’Italia sarà invece nel 2012 tra le destinazioni preferite dagli europei, dopo il proprio Paese, per le loro vacanze all’estero: l’80% e più degli europei che dichiarano di voler partire nel 2012 per brevi gite o per vacanze più lunghe, infatti, pongono l’Italia al secondo posto nelle loro destinazioni dopo la Spagna e prima della Francia, lo dice Eurobarometro.
Soprattutto due notizie da non sottovalutare per l’immagine che il Paese ha al di fuori dei confini; un’immagine positiva, che non è più quella di spaghetti e mandolino, si è evoluta, ha affermato una qualità del vivere, del mangiare, del bel vestire.
Sono queste le visioni che uno straniero descrive quando parla dell’Italia. Cerchiamo di mantenerle salde ma al tempo stesso l’invito è quello di aggiungerne altre: un’ospitalità impeccabile, ad esempio. Che significa un sistema complessivo in grado di funzionare alla perfezione: dalle stazioni ferroviarie dove andrebbero ripristinati gli spazi di accoglienza che hanno lasciato il posto a negozi e temporary shop, spazi per chi continua a viaggiare in seconda classe e sono ancora tanti, la maggior parte dei turisti e dei pendolari (anch’essi viaggiatori). Agli uffici turistici che abbiano materiali aggiornati, in lingua, con personale non precario ma competente, curioso e motivato. Agli hotel, anche quelli modesti, in cui la camera non diventi un invito alla depressione ma un luogo dove trovare il piacere del riposo dopo l’ubriacatura di bellezza che le nostre città d’arte sanno regalare.
Ai taxisti e ai vigili urbani, messi in condizione di regalare il primissimo sorriso a chi sbarca in città; sono loro le persone a cui ci si rivolge per prime chiedendo un’informazione. Infine, ai ristoratori chiediamo di valorizzare il servizio di sala: i turisti stranieri sono abituati a guardare prima quello e poi il resto, si rivolgono al cameriere per chiedere un consiglio e non allo chef. E poi l’ultimo appello: togliamo i cartelli luminescenti con la scritta menu turistico e sostituiamola con menu regionale; al ristoratore costa uguale, ma vuoi mettere la differenza?
Luigi Franchi