Igles Corelli è sempre stato un simbolo dell’avanguardia, a cominciare dagli anni alla guida del mitico e indimenticabile Trigabolo di argenta (FE), il ristorante che negli anni ’80 ha tenuto a battesimo chef che poi sono diventati tra i più noti della cucina italiana: Bruno Barbieri, Marcello Leoni, Pierluigi Di Diego solo per citarne alcuni.
Oggi ad Igles Corelli è stata appuntata un’altra medaglia che ne premia la sua capacità di visione e innovazione: l’elezione a presidente della UIR, Unione Italiana Ristoratori, l’associazione nata nel 1971 e cresciuta costantemente sotto la direzione di Savino Vurchio.
L’elezione è avvenuta ieri, in occasione dell’assemblea a cui hanno partecipato la grande maggioranza dei soci: tra i volti conosciuti c’erano Irina Freguia del Ristorante Al Fritolin di Venezia; Matteo Scibilia, patron dell'Osteria della Buona Condotta, Tano Simonato, del ristorante “Tano passami l’olio” di Milano, Diego Baro, chef e patron del ristorante l'Erbaluce di Caluso a Torino, Ivan dell'Hostaria di Fontanelle e Fabrizio Barontini, coordinatore degli eventi UIR, che ha capitanato la squadra degli chef nella cena celebrativa presso la Cantina Canali di Albinea (RE).
Tra le prime dichiarazioni di Igles Corelli l’impegno verso l’internazionalizzazione della cucina italiana: “Assieme ad altri apriremo un ristorante a Mosca ed uno a Pechino. Il primo sarà nella capitale sovietica. Stiamo pensando alla squadra, poi lo sbarco in Cina. Da quelle parti ci sono stato non tanto tempo fa dove ho preso parte ad un seguitissimo talk-show. Proprio tra Russia e Cina ci sono i nuovi ricchi e in quei luoghi la cucina italiana va fortissimo”. Una visione che si inserisce perfettamente nelle strategie della UIR che guarda ad Expo 2015 come appuntamento per valorizzare il ruolo e il futuro della ristorazione italiana, affermandone il valore internazionale.
“Verso Expo 2015 abbiamo una posizione che definirei collaterale – spiega il neopresidente – nel senso che punteremo a sviluppare una serie di iniziative nella città, rispetto al luogo espositivo. Soprattutto ritengo che sia molto importante tenere in considerazione proprio l’offerta ristorativa di Milano che sta vivendo un momento di grande fermento”.
Obiettivi per l’immediato futuro?
“Far crescere l’associazione, ovviamente, portando a 500 il numero degli iscritti. Ma soprattutto dare valore, attraverso un serio percorso formativo, ai giovani chef e pasticceri. Portandoli a partecipare, ad esempio, ai diversi eventi che li riguardano: penso a Giovani Chef Emergenti di Luigi Cremona ecc… Per vincere, naturalmente”.
Un’altra iniziativa di UIR ci viene raccontata da Igles Corelli: “abbiamo allo studio un modello informatico sulle prenotazioni al ristorante che punta a ridurre il fenomeno delle stesse che non vanno a buon fine, frutto di maleducazione e inciviltà”.
Un augurio da tutta la redazione a Igles Corelli!
Luigi Franchi