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Il calendario dell’Avvento di Birrificio Artigianale Ofelia

10/11/2022

Il calendario dell’Avvento di Birrificio Artigianale Ofelia

“I nostri bambini lo ricevono tutti gli anni e si divertono da morire. Perché non possiamo averlo anche noi grandi il Calendario dell’Avvento”, è stata questa riflessione a voce alta che Lisa Freschi, socia di Birra Ofelia, un birrificio artigianale di Sovizzo, in provincia di Vicenza, ha fatto una sera di qualche tempo fa con il marito che l’ha portata, insieme al suo socio Andrea Signorini, a realizzare il Calendario dell’Avvento per gli adulti, con 24 birre del birrificio, una al giorno per il periodo antecedente al Natale.


Una mossa che ha portato il birrificio a realizzare 500 calendari, tutti venduti, il novembre scorso, un mese di fiacca dal punto di vista del mercato che si è invece rigenerato. Quest’anno la cooperativa sociale Primavera 85 sta già lavorando al confezionamento delle scatole disegnate da Ale Giorgini. 

 

Come funziona il calendario?

Dal 1 dicembre al 24 dicembre ci sarà una birra da stappare, quindi un momento di gioia in ogni casa o bar o ristorante che avrà il calendario, con un ulteriore momento di gioco perché le caselle del calendario diventeranno addobbi per l’albero di Natale e porteranno solo sul retro le indicazioni per aprire una seconda casella.

Il calendario si può ordinare con l’ecommerce del birrificio qui https://birraofelia.it/le-nostre-birre/calendario-avvento-2022/

 

Come nasce e cresce un birrificio artigianale

“Abbiamo aperto nel 2012, io facevo la ristoratrice e il mio socio un altro lavoro. – racconta Lisa Freschi – Un cliente ce l’abbiamo, il mio ristorante, ci siamo detti. Per tre anni abbiamo fatto entrambi un doppio lavoro e alla birra dedicavamo tutto il nostro tempo libero. Poi, nel nostro piano, è nata l’idea di allargarci, di fare solo questo, con l’obiettivo di arrivare a una produzione di 1.200 ettolitri. Ci siamo quasi riusciti, siamo a 1.000, e il motivo non è un mercato che non risponde ma la nostra convinzione che, per fare una birra buona che non dia alla testa né alla pancia, c’è bisogno di un tempo ben definito. Questo è il nostro principio da cui non vogliamo transigere. Oggi abbiamo un capannone adeguato, dodici dipendenti, una bottega aziendale dove i nostri clienti possono acquistare e, di recente, abbiamo aperto Beerstrot, a Vicenza”.

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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