Nella provincia di Varese, un territorio che raramente occupa le prime pagine delle guide enogastronomiche italiane, si cela una tradizione unica e affascinante: il cammello dell’Epifania. Il nome è chiaramente un rimando ai Re Magi, figure centrali della festa del 6 gennaio e il cammello, una delle cavalcature tradizionalmente associate al loro viaggio, è diventato l’ispirazione per la forma di questo dolce.
Ma perché proprio a Varese? La tradizione ha radici in una leggenda che racconta del passaggio delle reliquie dei Re Magi nel territorio varesotto.
Tutto parte dalla basilica di Sant'Eustorgio di Milano, costruita intorno al 344 e inizialmente chiamata basilica trium magorum, poiché secondo la tradizione Sant’Eustorgio ricevette dall’imperatore Costante I un sarcofago di pietra contenente le reliquie dei Magi, trasportate dalla Basilica di Santa Sofia di Costantinopoli, dove erano state deposte dall’imperatrice Sant’Elena dopo il loro ritrovamento in Terra Santa.