Il carciofo amato dai Borboni
I suoi capolini sono armoniosamente tondeggianti e particolarmente compatti, senza spine e di un intenso colore violaceo. Noto anche come Tondo di Paestum, quest’ortaggio fiero appartiene al tipo Romanesco. Le prime testimonianze relative alla sua presenza nella Piana del Sele risalgono al 1800, legate alle attività dei Borboni, anche se la sua diffusione si deve alla bonifica degli anni Trenta.
Da febbraio a maggio caratterizza un territorio che ormai esporta verdure e ortaggi (anche per la quarta gamma) in tutta Europa, all’avanguardia sia per tecniche colturali che per qualità e tecnologie.
Con le variabili proprie di ogni ciclo vitale, sono all’incirca 1000 gli ettari totali destinati al carciofo in quest’area della provincia di Salerno. 400 sono gli ettari destinati al Romanesco in generale, mentre all’incirca 50 aderiscono al disciplinare del carciofo di Paestum IGP.