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Il cielo pulito sopra Pollenzo

29/02/2012

Il cielo pulito sopra Pollenzo
Il cielo pulito sopra Pollenzo
“Non c’è nulla di più fragile dell’equilibrio dei bei luoghi” lo scrive Marguerite Yourcenar e Michele Crippa ha ripreso questa frase come incipit per la sua tesi di laurea che lo ha fatto diventare dottore in Scienze Gastronomiche. Qui siamo nel bel luogo: a Pollenzo, piccolo borgo diventato quindici anni fa patrimonio Mondiale dell’Umanità, nel cuore delle Langhe ed è festa grande per la quarantina di ragazzi che, da tutto il mondo, sono venuti qui a studiare all’Università di Scienze Gastronomiche voluta da Carlin Petrini che ne è il presidente.
Una festa che emoziona, non mi era mai capitato di vedere gli occhi lucidi di un professore universitario e qui è successo: occhi lucidi, labbra tirate in sorrisi ai bordi di un pianto di felicità, esplosioni di hip hip hurrà, cappelli con i colori dell’università neri e arancioni lanciati in aria nella chiesa neobarocca che ha ospitato la cerimonia, coinvolgimento vero sincero di tutti nel cantare Cielito Lindo, una delle canzoni più amate dai ragazzi dell’università oltre al loro inno, insieme a Roberto Vecchioni e alla tromba di Roy Paci.
“Il nostro inno è saudade – dice Carlin che, con poche parole, ha ancora una volta dimostrato il suo carisma e come si fa davvero gruppo – ma la saudade non è nostalgia, è sapere che esiste un luogo in cui ci si riconosce. E Pollenzo, sappia telo, sarà sempre per voi e con voi. Molti di voi, più della metà, già da domani ha un lavoro e questo dimostra il valore di questa università. Ma per chi gli altri, fino a quando non saranno sistemati, Pollenzo è qui!”
“Siate sempre onesti con voi stessi e con gli altri.  Ovunque voi lavoriate rispettate sempre la terra. Siete il patrimonio più prezioso di questa università: siete, unici al mondo, dottori in Scienze Gastronomiche” ha concluso prima di mettersi a cantare con Vecchioni e il coro dell’Università.
Prima di Petrini la cerimonia di consegna degli attestati con una breve descrizione di tutte le tesi di laurea da parte dei relatori: sembrava di assistere al più straordinario lavoro di ricerca che sia stato fatto attorno al mondo del cibo.
Ancor prima, le parole di Stefano Rodotà, Luciana Castellina e Roberto Vecchioni che hanno raccontato il loro giorno di laurea. Fanno riflettere le parole di Luciana Castellina e descrivono come sia cambiato, in soli cinquant’anni, il mondo attorno a noi: “Ho fatto la tesi motivata da Ruggiero Grieco, un grande attivista delle battaglie contadine. Era il 1953 e allora i contadini erano in lotta per conquistare la terra, molti contadini sono morti per difendere il diritto a coltivarla. Oggi la terra non c’è quasi più…”
Ma tocca anche ai giovani laureati tornare a dare valore alla terra, “dando valore al loro lavoro e alla loro cultura, un binomio straordinario che, come oggi, fa incontrare le persone del mondo” ha affermato Stefano Rodotà, prima di lasciarsi contagiare dal coro di Cielito Lindo.

Luigi Franchi

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