Sono già passati ventisei anni dal disastro nucleare di Chernobyl, in Ucraina ma al confine con la Bielorussia. Per i nostri figli è difficile capire cos’è significato e quali conseguenze si porta ancora dietro quello che è stato definito come il più grave incidente nella storia dell’energia nucleare: gli esperti affermano che ci vorranno centinaia di anni prima che tutte le micidiali radiazioni si dissolvano e finalmente la radioattività scenda a livelli accettabili per la tutela della salute delle vite umane. Sono tanti i bambini che in questi ventisei anni sono venuti in Italia, soprattutto d’estate, per godere dei benefici che il nostro clima, il nostro stile alimentare e i nostri territori offrono. I bambini di allora sono diventati giovani uomini e donne, ma l’emergenza non si placa e anche i bambini di oggi hanno gli stessi bisogni di allora. Il Comune di Recco, con il coordinamento dell’associazione Onlus Liguria Mare, ha deciso di ospitare per i mesi di luglio e agosto presso la Scuola Materna di San Rocco, sei bambini bielorussi accompagnati da tre loro maestre in grado di capire la nostra lingua e fare quindi da tramite. Sono nati dopo l’esplosione della centrale nucleare, ma portano le conseguenze devastanti delle radiazioni così pesantemente presenti nell’atmosfera, nel terreno, in tutto quello che si tocca e soprattutto si mangia.
Lo scopo della loro permanenza a Recco è quello di farli star meglio trascorrendo giornate
al mare, respirando aria buona, divertendosi facendo una vita adatta alla loro età ma soprattutto quello di farli mangiare per poter crescere.
Anche il Consorzio della Focaccia di Recco ha voluto essere partecipe e vicino ai piccoli ospiti: gli associati offriranno loro tutti i giorni la colazione con fumanti croissant, lo spuntino e la merenda con focaccia, pizza e quant’altro e tutti i giovedì sera organizzeranno la Serata Speciale al Ristorante presso i ristoratori recchesi del Consorzio, per chiudere con la cena della domenica 26 agosto, prima della loro partenza il giovedì 30.
I bambini bielorussi non conoscono il formaggio, quindi per loro la focaccia di Recco sarà una scoperta del tutto nuova, probabilmente come tanti altri piatti che verranno loro offerti e che andranno ad integrare la loro alimentazione durante la permanenza sulla costa ligure.