Tutelare è una parola importante: significa custodire, mettere al sicuro, difendere, garantire. Conservare e salvare, due verbi seri, concreti, lucidi. Bellissimi.
Lo sappiamo: i recenti eventi sismici che hanno colpito l’Emilia Romagna insieme ai morti hanno provocato gravi conseguenze ad una terra nobile, storicamente, emotivamente e orgogliosamente legata al lavoro, al mestiere, come ad una virtù. E la virtù è un bene prezioso da proteggere.
Tra i tanti aiuti arrivati e che continuano ad arrivare da più parti e in più forme, c’è anche l’iniziativa di solidarietà economica del Consorzio di Tutela Vini Emilia, perché le aziende vitivinicole colpite dal terremoto, se non hanno perso la produzione, hanno riportato danni strutturali significativi, come spiegato dal Presidente Davide Frascari: “La situazione è tale da pregiudicarne l’attività con gravi ricadute sull’occupazione e sulla produzione. Le aree maggiormente colpite sono quelle a nord delle province di Modena e di Reggio Emilia, San Prospero, Carpi, Concordia , Reggiolo, Rolo, Correggio e molte altre.”
Danni per il mercato interno ma anche per l’export, ricorda Pierluigi Sciolette, vicepresidente del Consorzio, perché “il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco e l’Aceto Balsamico sono tra i prodotti italiani più esportati al mondo”.
Il direttore Ermi Bagni ci aiuta a capire l’importanza socio economico del comparto vitivinicolo emiliano: “Nelle province di Modena e di Reggio Emilia 8.000 aziende viticole coltivano 15.000 ettari di vigneto specializzato che danno una produzione media annuale di 3 milioni di quintali di uva trasformata principalmente in vino lambrusco Doc e Igt, il quale viene esportato in ben 50 paesi esteri sparsi nei cinque continenti. Le aziende ubicate a nord delle province di Modena e di Reggio Emilia hanno diversi impianti compromessi: non si sono registrate perdite di prodotto dai vasi vinari, ma alcuni stabilimenti di imbottigliamento sono stati dichiarati inagibili e, in attesa che venga ripristinata l’agibilità, le imprese sono state autorizzate in via temporanea a delocalizzare l’attività di imbottigliamento.”
Per sostenere il lavoro di queste imprese, il Consorzio Tutela Vini Emilia ha deciso di istituire una specifica voce di bilancio stanziando una somma iniziale di 40.000 euro che sarà integrata da un contributo di oltre 20.000 euro messo a disposizione dall’Unione Italiana Vini, organizzazione di settore che rappresenta le maggiori aziende enologiche nazionali.
È stata inoltre aperta una sottoscrizione ad opera del Corriere Vinicolo, mentre sul territorio e all’estero non si fermano le iniziative che vedono il Lambrusco modenese e reggiano protagonista di una campagna capillare di raccolta fondi.
Se non è tutelare questo…