Quello che colpisce è il contrasto. Certamente la scelta del luogo non è stata dettata da questo ma mi è parsa emblematica. Da un lato il tempio milanese della finanza, il palazzo della Borsa, al centro L.O.V.E, la ben nota e discussa opera scultorea di Maurizio Cattelan, tutto intorno alcune bancarelle apparentemente casuali e dall’altro lato un furgone, di quelli dei venditori ambulanti di panini, quelli che si trovano di solito intorno agli stadi per intenderci.
Piazza degli Affari a Milano, ieri sera; dimenticavo, una massa di gente dall’aria affamata e quasi famelica ovunque e molta allegria.
Incredibile? Va bene, un bicchiere l’ho bevuto, ma era proprio così, e la ragione è che Milano di questi giorni è un grande palcoscenico all’aperto e oltre agli innumerevoli eventi
indoor, stilosi ed eleganti, si può imbattersi anche in feste
outdoor e, come qui, gustarsi un panino senza tante cerimonie.
È la
Design Week, o fuori salone che dir si voglia, e qui, in piazza degli Affari, sotto il famoso dito, c’è la
Milano Gourmet Mobile, dove la cucina lombarda interpreta lo
street food con i panini gourmand dedicati ai territori lombardi.
Maestro Martino, l’associazione rappresentata dallo chef
Carlo Cracco, ha scelto questo modo per promuovere i prodotti tipici della regione e ha affidato a 11 cuochi lombardi di altrettanti ristoranti il compito di creare con ricette esclusive dei “semplici” panini,
street food per eccellenza, che proprio semplici non sono. Per fare un esempio, pane e salame; cosa c’è di più classico? Ebbene
Fabio Triacchini e Simone Arcari dell’Osteria del Melograno di Cremona l’ha reinventato e ha creato “
Stradivari” il Cremonese, michetta, Salame Cremona Dop (fin qui niente di strano), Provolone Valpadana Dop, Grana Padano Dop, mostarda di Cremona, insalata misticanza. E che dire di
Città Giardino di
Matteo Pisciotta del Ristorante Luce di Varese: fette di pane casereccio, lattuga arrostita, pancetta tesa di Varese, caciotta, maggiorana, olio EVO dei laghi lombardi Dop. O ancora, da provare, l’originale bauletto croccante di
Fabiana Ferri di Mantova, Osteria da Pietro, farcito con lingua salmistrata di vitello, salsa verde, mostarda di mele e Grana padano Dop; l’ha chiamato
Che Lingua Parli? E per parlare, il panino, parla. Dice: fate un salto in piazza Affari, se potete, è solo per pochi giorni ma potrete gustare i sapori della Lombardia come non avete mai fatto; atmosfera festosa, sapori genuini e, perché no, anche un po’ di design, che non guasta.
Marina Caccialanza