Per ottenere il riconoscimento dop di un prodotto agroalimentare l'iter vuole che, dopo la presentazione della domanda da parte del consorzio o dell’organizzazione associativa che riunisce gli operatori interessati ad ottenere il marchio per un determinato prodotto tipico del territorio, la palla passi al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che concede la cosiddetta tutela provvisoria della Dop, la quale diventa definitiva dopo sei mesi, se non ci sono opposizioni e controsservazioni al riconoscimento, per accedere infine alla procedura comunitaria.
Ad ottenere la denominazione provvisoria oggi è lo squacquerone, formaggio fresco a pasta molle, prodotto in Romagna e in parte delle province di Ferrara e Bologna che, una volta definitiva, porterà a 34 le denominazioni di origine dell'Emilia Romagna.
A comunicarlo è la Coldiretti regionale la quale sottolinea che l’obiettivo della denominazione d’origine è di riuscire a valorizzare il latte di qualità delle zone d’origine, rispetto al latte proveniente da altre zone, venduto magari a prezzi più bassi, ma di qualità inadeguata per produrre questo formaggio.
Lo "Squacquerone di Romagna" (Squaquaron) è prodotto nell'area di tutto l'Appennino Romagnolo e consumato soprattutto con la piadina in abbinamento con vini Colli Romagna Centrale Bianco o Pagadebit di Romagna. Realizzato col caglio del latte vaccino intero crudo, è una variante, insieme con la cassatella, del ravviggiolo. Di forma indefinita, ha un peso da 1 a 3 kg, pasta molle e senza crosta, con sapore di latte leggermente acidulo e una conservazione di soli tre giorni.
Viene prodotto tutto l’anno ma va consumato fresco al massimo in tre giorni.