Nei piatti che vengono serviti a Il Genovese c’è tutta la Liguria, la più tradizionale, che viene raccontata anche in un piccolo libretto consegnato agli ospiti al termine del pranzo o della cena: si intitola Storie di Liguria ed è scritto in modo sublime da Chiara Ghisalberti. Vi si racconta della razza bovina Cabannina, l’unica autoctona ligure; dell’olio extravergine d’oliva; dell’aglio rosso di Vessalico; del basilico genovese; dei formaggi liguri; del chinotto di Savona; dell’arancio Pernambucco, importato da un marinaio dal Brasile nel Settecento e ancora oggi usato nelle cucine del Genovese: un viaggio bellissimo che si ripercorre con il sapore ancora in bocca delle trofie al pesto o delle acciughe fritte.
I tavoli, poi, sono talmente ravvicinati, a causa dei problemi di spazio che ha ogni città della Liguria, che il dialogo tra le persone si fa obbligatorio e speciale, come quello con il nostro vicino che, da Bolzano, viene due volte all’anno solo per la trippa speciale che qui viene servita.