Il suo principale maestro è stato Angelo Paracucchi, uno dei pilastri di quella ristorazione che, negli anni ‘70 cominciava ad avere dignità e ruolo anche in Italia; poi si sono susseguite le esperienze internazionali a Montecarlo al Luis XV di Alain Ducasse, a Girona al Celler de Can Roca di Joan Roca, a Firenze all’Enoteca Pinchiorri di Annie Feolde.
Ma il cuore e la testa rimanevano lì, nella sua amatissima costa versiliese dove Luca Landi ha appreso la passione per i prodotti più genuini e autentici, con occhio particolare al Mar Tirreno dove ha visto pescare, ha pescato ed ha imparato a scegliere il pesce per trasformarlo in una precisa idea di cucina che lui stesso descrive così: “conferire una spiccata personalità alle ricette proposte, interpretando con precisione tecnica le sensazioni suggerite dai prodotti della terra e del mare, ponendo la massima attenzione, oltre che al gusto, all’estetica, per rendere bello ciò che madre natura ci ha dato di buono”.
Parole che si sono trasformate in scelte tangibili quando Luca Landi approda al Green Park Hotel di Tirrenia (PI) per gestire il ristorante Lunasia, contribuendo al riconoscimento della stella Michelin: ingredienti local, con la ricerca di erbette e piante autoctone sulle Apuane, nuances versiliesi che rifiniscono la cucina, con la inusuale visione pittorica dello chef Landi.