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Il Melone del Contado Rodighese: un tesoro di storia, sapore e benessere

29/07/2025

Il Melone del Contado Rodighese: un tesoro di storia, sapore e benessere

Ogni estate, un profumo dolce e inebriante invade le nostre cucine e le campagne: è il melone che, sotto la scorza retata o liscia, racchiude molto più di una semplice delizia. In particolare, il Melone del Contado Rodighese, con Denominazione Comunale (De.Co.), è un simbolo di identità territoriale che racconta secoli di storia, cultura e gastronomia del cuore mantovano.


Un viaggio millenario: la storia del melone

Originario dell’Asia, tra il Caucaso e l’Iran, il melone è tra i frutti più antichi coltivati dall’uomo. I Sumeri lo conoscevano già tremila anni fa, e nell’epopea di Gilgamesh è citato tra le ghiottonerie dell’eroe. Era ricercato anche dagli Ebrei durante l’esodo, che ne rimpiangevano l’abbondanza in Egitto. Nell'antica Roma, Apicio suggeriva di servirlo crudo con una salsa di pepe, mentuccia, miele e aceto; Plinio lo chiamava “popone”, termine ancora vivo nel Sud Italia.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Carlo Magno ne riprese la coltivazione, mentre Marco Polo lo descrisse come “più dolce del miele” una volta essiccato al sole. E proprio nel Rinascimento, grazie ai banchetti raffinati dei cortigiani, si diffuse l’abitudine – già citata da Platina – di iniziare i pasti estivi con mele, pere, fichi e meloni, considerati eccellenti stimolanti della digestione. Una tradizione raffinata e saggia, che oggi potremmo rileggere anche in chiave funzionale.

Nel Mantovano la sua presenza è documentata sin dall’XI secolo. Affreschi nella chiesa di Santa Croce a Sermide lo raffigurano insieme a zucche e uva. E nel 1479, una lettera indirizzata ai Gonzaga sconsigliava vivamente di procurarsi meloni da Ferrara, sostenendo con fiero campanilismo la superiorità dei frutti di Sermide.

Oggi, il Melone Mantovano è tutelato dall’Indicazione Geografica Protetta (IGP) e rappresenta una delle punte di diamante dell’orticoltura nazionale.

Il Melone del Contado Rodighese: un tesoro di storia, sapore e benessere

Identikit del melone: gusto e virtù

Il melone appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Le varietà coltivate nel territorio mantovano spaziano dal retato al liscio, con polpa che va dal giallo-arancio all’arancio-salmone. Le cultivar più note sono Harper, Supermarket e Honey Moon. Le caratteristiche sensoriali del melone IGP sono inconfondibili: dolcezza, croccantezza, fibrosità, succosità e un profumo che richiama note di tiglio, fungo e anguria.

Ma non è solo il gusto a renderlo speciale: è anche il contesto in cui nasce. I fattori microambientali unici del mantovano, come i terreni profondi e permeabili, l’acqua di falda ricca di sali minerali, la scarsa piovosità e le alte temperature medie, contribuiscono a conferire al melone un profilo zuccherino elevato e una reputazione solida in ambito agricolo nazionale ed europeo. Un risultato reso possibile anche dall’esperienza secolare dei produttori e dalle tecniche colturali sostenibili adottate nel tempo.


Coltivazione d’eccellenza: Mantova in vetta

In tutta Italia il melone si declina in numerose cultivar, adattandosi ai microclimi locali con sorprendenti differenze di forma, colore e sapore. Ma se guardiamo ai numeri, la classifica parla chiaro: la Sicilia, con Agrigento in testa, è la prima regione produttrice di meloni, seguita dalla Lombardia – dove spicca proprio la provincia di Mantova – quindi Puglia ed Emilia-Romagna. Un podio che premia tradizione, qualità e competenza.

Il Melone del Contado Rodighese: un tesoro di storia, sapore e benessere

Una farmacia naturale (e gustosa)

Il melone è composto al 95% d’acqua: perfetto per reidratarsi e recuperare sali minerali. È ricco di vitamina C e betacarotene, potente antiossidante naturale. La vitamina A protegge la vista, mentre la B contribuisce al benessere muscolare e mentale. Grazie al ferro e alla sua assimilazione favorita dalla vitamina A, è utile contro l’anemia. Inoltre, ha proprietà diuretiche e depurative, ed è indicato nelle diete ipocaloriche.

Ma c’è di più: in fitoterapia e cosmetica è considerato un alleato prezioso. La polpa lenisce irritazioni e scottature, mentre una maschera a base di semi essiccati di melone – mescolati magari a quelli di zucca e cetriolo – dona alla pelle tono e idratazione. E per chi cerca uno snack originale? Provateli tostati in forno con un pizzico di sale: i semi del melone diventano uno spuntino salato sfizioso, ricco di nutrienti e tutto naturale.

Un tortello, mille emozioni

La cucina mantovana ha saputo interpretare il melone anche in chiave gastronomica creativa. Un esempio? Il Tortello Rodighese al Melone, ideato dallo chef Luca Mondini del Ristorante Rendez-Vous di Rodigo. Unisce la dolcezza del melone a burro, salvia e julienne di culatello: un abbinamento tanto audace quanto armonico, capace di raccontare il territorio con un solo boccone.


Un frutto che parla di noi

Il Melone del Contado Rodighese non è solo un’eccellenza agricola: è parte viva della nostra cultura. Racconta storie di lavoro nei campi, di vendite improvvisate lungo le strade, di sapori autentici e saperi contadini. È un frutto che porta con sé la dolcezza dell’estate, ma anche il carattere tenace di una terra che non dimentica le sue radici.

Per chi vorrà approfondire la conoscenza del melone, tra storia, curiosità e tradizione contadina, sarà presto disponibile il libro di Elio Marini: un’opera colta e appassionata che celebra questo frutto straordinario in tutte le sue sfumature.

a cura di

Ilenia Martinotti

Nel marketing e comunicazione digitale con un cuore che batte per il cibo! Curiosa di natura, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e sapori da scoprire.
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