Con lo spirito di chi ha viaggiato parecchio e continua ad essere attratto dal mondo, Alberto Bettini ha scelto di calarsi in quel di Savigno, un piccolo centro sul fondo della Valsamoggia. Da quel momento la parola d’ordine è diventata dedizione, dedizione totale ad Amerigo dal 1934, l’osteria di famiglia di cui ha preso il testimone nell ’88 cambiando completamente vita, è il caso di dirlo. In 29 anni infatti si è assentato solo undici sere dal locale in attività , per il resto è sempre stato presente in prima persona, cercando di far coincidere spostamenti ed esperienze fuori da Savigno - ritenuti non meno importanti - con i giorni di chiusura e di ferie. Sì perché come dice lui stesso “un’area come quella della Valsamoggia non la si può vivere al 100% come buen retiro ma come luogo da raccontare al mondo, vivendo anche il mondo”.
Questo il filo conduttore che ha guidato il patron di Amerigo dal 1934 nei non pochi scatti di crescita che ha via via impresso alla sua attività , sempre con l’intento di farsi ambasciatore del suo territorio, oltre a dare impulso all’associazione Premiate Trattorie Italiane (di cui è socio fondatore e recente segretario), improntando una cucina di vicinato. La sua prima preoccupazione è stata di capire cosa potesse offrirgli la sua zona.