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Il nuovo ruolo della ristorazione

03/04/2022

Il nuovo ruolo della ristorazione

Siamo nel pieno di una crisi che non ha precedenti nella storia contemporanea dell’Europa. Una crisi i cui effetti si vedranno negli anni a venire, dal momento che le materie prime agricole come il grano, l’olio di girasole, i cereali per i mangimi rallenteranno in termini di quantità sufficienti per le nostre tavole e per il mondo animale. Per non parlare delll’energia che ha costi insostenibili o della logistica che ha visto saltare ogni regola.

Il grano, ma anche mais, cereali per i mangimi, sono materie prime che saranno sempre meno reperibiliIl grano, ma anche mais, cereali per i mangimi, sono materie prime che saranno sempre meno reperibili

Questo cosa potrà significare?
Un grande passo indietro a livello sociale, culturale, ambientale! Tutti gli sforzi, l’intelligenza per portare il mondo e le persone verso il benessere precipitano in pochi giorni a causa di una guerra assurda. Significa che dovremo ripensare la società in maniera che le dipendenze gli uni dagli altri non siano più unilaterali ma tengano conto di cosa vuol dire avere a che fare con fornitori che operano in paesi democratici e cosa comporta invece avere a che fare con forniture che arrivano da paesi dove non esiste libertà d’impresa.

Il nuovo ruolo della ristorazione

E vuol dire che il progresso ha dei costi da sostenere, da parte di tutti, persone, aziende, governi. È finito il tempo del tutto e subito, sta arrivando il tempo della partecipazione alle scelte, a qualsiasi tipo di scelta. Un tempo che governava, anche se in maniera acerba, le nazioni fino alla fine del secolo scorso. In questi anni, invece, la partecipazione è stata degradata in cambio dei social, si sono scelte strade di partecipazione troppo virtuali dove si è confuso tutto in un oceano di fake news, di parole senza senso, riducendo quasi al silenzio il pensiero intelligente.

Terreno fertile per ciò di cui siamo testimoni adesso. Occorre fare ogni sforzo possibile per ridare voce a persone e governi che sappiano convivere, che non ritengano la globalizzazione solo un fallimento ma che ne sappiano cogliere e valorizzare gli aspetti positivi, che ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare da un’idea di mondo dove le guerre non possono più esistere. 

Il nuovo ruolo della ristorazione

La risposta della comunità europea a questa guerra fratricida è un esempio di come il dialogo tra gli stati possa giovare, di quanta forza genera l’unione di intenti e a difesa della libertà delle persone.
Nessuno vuole tornare indietro! Vivere bene è un diritto a cui nessuno, in Italia, vuole più rinunciare, ma per vivere bene è necessario che un’intera società ragioni in questo modo.

Una società che vede i ristoratori in prima linea per garantire il benessere delle persone perché andare al ristorante oggi vuol dire molte più cose oltre al mangiar bene. Vuol dire condivisione, confronto, convivialità, salute, divertimento, conoscenza, cultura, racconto, difesa delle produzioni alimentari di qualità, piccole e grandi.
Un nuovo ruolo in questa società che si sta delineando spetterà ai ristoratori e, con essi, a tutta la filiera che ruota intorno al settore. Dobbiamo prepararci a dare nuove risposte, dobbiamo essere all’altezza di un nuovo modello di comportamento che comporterà anche sacrifici economici in un primo tempo ma la libertà non è mai gratis, per nessuno! 


Benhur Tondini

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