Una giuria composta da circa cinquanta tra giornalisti, chef e gourmet, ha attentamente assaggiato alla cieca le portate del composito menu, esprimendo un qualificato parere, tenendo presente l’abbinamento con l’olio, la presentazione e il giudizio globale del piatto, non dimenticando che l’olio toscano utilizzato dai concorrenti era appena franto, e quindi particolarmente intenso e fruttato, con note amare e piccanti. Caratteristiche che identificano il Laudemio, un brand che nacque con la creazione di un rigoroso disciplinare di produzione, grazie all’intuito di Vittorio Frescobaldi 28 anni fa, con lo scopo di valorizzare e divulgare l’eccellenza dell’olio toscano. La ricercata ed elegante bottiglia piatta, trasparente e smussata negli angoli, si distingue dalle altre presenti sul mercato quasi a ricordare una bottiglia di profumo. Mentre l’idea del concorso itinerante, sviluppato tra gennaio e giugno 2017, è venuta a Diana Frescobaldi, presidente del Consorzio Laudemio, che conta 21 produttori, insieme a Fausto Arrighi, già direttore della Guida Michelin ed esperto di ristorazione.
Ecco la sequenza dei piatti: “Amaro al cubo”, antipasto finalista dello Chef Marco Stabile, seguito dal “Baccalà in olio cottura su crema di ceci neri della Murgia Carsica e lamelle di bottarga di muggine” dello Chef Giuseppe Di Iorio. Quindi i primi piatti: “Raviolini ripieni di Laudemio in brodo di cappone profumati al tartufo nero pregiato” (piatto finalista dello Chef Di Iorio) e a seguire “Riso, Laudemio e olive” dello Chef Salvatore Bianco.