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Il prodotto tipico conquista il turista e non solo

26/08/2011

Il prodotto tipico conquista il turista e non solo
Siamo un popolo di buongustai e anche quando andiamo in vacanza vogliamo mangiar bene.  A darcene conferma è un sondaggio effettuato online da Coldiretti che ha evidenziato che oltre il 35% degli italiani ritiene che il buon cibo locale partecipi al successo della vacanza.
Secondo un’indagine Swg, poi, il cibo nella classifica batte le visite ai musei e alle mostre che valgono un 29%, lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d'azzardo (2%).
Naturalmente proprio perché il cibo è fonte di interesse per il turista in vacanza, nei ristoranti aumenta il rischio di speculazioni e del falso made in Italy. L’elenco delle specialità taroccate si spreca, a cominciare dalla cotoletta alla milanese che, anziché essere preparata con carne di vitello come vuole la ricetta originale, è spesso cucinata con carne di pollo o maiale e fritta in olio di semi al posto del burro. La lista delle oscenità prosegue con gli spaghetti alla carbonara serviti in locali romani con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano, o la caprese servita proprio lungo la costiera amalfitana o i classici spaghetti alla bolognese che non esistono come specialità, e via di seguito…
Un mal vezzo tutto italiano che non fa onore al grande patrimonio di prodotti tipici e denominazioni nel quale l’Italia detiene la leadership europea, con 228 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialità tradizionali censite dalle regioni, 505 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt).
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