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Il profumo del Vesuvio sotto il cielo di Berlino

19/05/2025

Il profumo del Vesuvio sotto il cielo di Berlino

Dalla Campania alla capitale tedesca, Emmanuele Cirillo ha trasformato la pizza in un ponte tra identità, resistenza e sapori autentici. Ecco come Malafemmena racconta l’Italia a colpi di impasto e pomodori DOP

 

Berlino ci attende con una giornata di sole raro e prezioso. Di quelle che ti fanno innamorare della città al primo sguardo. Berlino è una città che ti accoglie e ti spiazza, ti racconta storie ad ogni angolo e ti invita a sederti, osservare, assaggiare, a cominciare dal tipico currywurst, köfte, lo stinco di maiale.

Ma la verità è che Berlino oggi è una città cosmopolita, un mosaico culinario che racchiude il meglio delle cucine di tutto il mondo. E, manco a dirlo, la cucina italiana qui ha un posto d’onore. In particolare, sua maestà: la pizza.

Emmanuele Cirillo, imprenditore partenopeo della pizza con due locali berlinesi – entrambi si chiamano Malafemmena. Ma guai a chiamarlo "pizzaiolo": Emmanuele è un vero imprenditore della pizza. Viene da Napoli e dalla sua terra ha portato con sé non solo un mestiere, ma una missione: rappresentare l’Italia, quella autentica, quella che inizia dal pomodoro e finisce con il limoncello.

Emmanuele CirilloEmmanuele Cirillo

Già, perché la sua fissa sono i pomodori. Ne ha otto varietà: San Marzano, Piennolo del Vesuvio DOP e altri che snocciola con la precisione di un sommelier del rosso.
"Il pomodoro cambia tutto", dice con l’intensità di chi ha fatto del gusto una religione. E non è da meno l’attenzione alle farine, alla lunga lievitazione, al gesto manuale, al basilico – che a Berlino, confessa, è difficile da trovare fresco e profumato. Lui non molla: gira i mercati, cerca, seleziona.

E la mozzarella? Ovviamente presente – sia fior di latte che bufala – perché la regina indiscussa resta lei: la margherita, la pizza più richiesta nei suoi locali.

Accanto al classico, c’è la fantasia del Sud: pizzelle fritte, tra cui spicca quella alla crema di zucca e cacio e pepe, un ibrido poetico che conquista anche i più diffidenti berlinesi. E poi fritti campani come le crocchette di patate impanate con la sua pasta per pizza, fatta seccare e grattugiata: genio e tradizione a braccetto. Non mancano i dolci – tiramisù, crostate, torte vegane – e, per chiudere in bellezza, limoncello e amaro del Capo.

"Qui la domanda di prodotti vegani è esplosa", racconta Emmanuele. Così ha ampliato il menu: la pizza resta regina, ma la varietà è di casa.

Dieci anni fa Emmanuele è arrivato a Berlino quasi per caso, dopo un primo tentativo imprenditoriale che non ha funzionato. Poi ha pensato: “La pizza può salvarmi”. E l’ha fatto davvero. Oggi gestisce due locali, 40 dipendenti, e trasferisce con pazienza e metodo la sua idea di pizza buona, italiana, vera.

Il profumo del Vesuvio sotto il cielo di Berlino
Il profumo del Vesuvio sotto il cielo di Berlino

Non ha difficoltà a trovare personale – che già è una notizia – ma il suo scoglio più grande è un altro: fare pace con Berlino. Per un campano il mare manca come l’aria. E il cielo grigio della capitale tedesca a volte pesa.
“In Campania non voglio tornare, ma sogno una nuova avventura… Magari in Sud America” confessa con un sorriso.

La gestione dei locali lo assorbe quasi completamente.
“Il 90% del mio tempo – dice – è burocrazia, organizzazione, gestione. In Germania non è semplice”.
A chi vuole intraprendere questa strada, dà un consiglio netto: “Pensateci bene. È un lavoro totalizzante. Il successo può arrivare, ma la strada è lunga e piena di curve”.

Oggi il 30% del fatturato di Malafemmena arriva dall’asporto, un’abitudine radicata dopo il Covid. Ma è nei locali, tra profumi di forno e gesti antichi, che si capisce davvero la forza di questo imprenditore napoletano che, con una pizza in mano, ha deciso di sfidare il freddo di Berlino – e forse anche il destino.

a cura di

Ilenia Martinotti

Nel marketing e comunicazione digitale con un cuore che batte per il cibo! Curiosa di natura, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e sapori da scoprire.
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