Agli italiani il
Prosecco piace sempre di più. È buono, si abbina a ogni momento della giornata e, soprattutto, è versatile: è considerato un vino ottimo per cerimonie, ricorrenze e festeggiamenti, ma è anche ritenuto una buona proposta per la pausa o il break quotidiano. Un vino che serve a fare bella figura, rendere l’aria della festa, permette di evadere regalando un momento di piacevole relax.
Forse non ce n’era bisogno, ma la conferma viene da un’indagine demoscopica commissionata a
SWG dal
Consorzio Prosecco Doc. L’analisi è confermata anche dai dati di vendita che si contano in centinaia di milioni di bottiglie e attestano il legame profondo che unisce i consumatori e il
Prosecco e stabilisce che l’87% degli italiani lo sceglie e lo consuma per il suo gusto fresco, piacevole, spiritoso, eclettico, adatto ai tanti palati differenti. In sostanza, significa che è conosciuto, apprezzato e bevuto da 40 milioni di italiani che lo considerano una proposta giovane e al contempo tradizionale, di qualità e con un prezzo accessibile.
La ricerca, realizzata in ottobre 2015 e condotta da
SWG di Trieste, ha preso in esame un campione di 1200 italiani maggiorenni e sarà il punto di partenza per un osservatorio, il
Prosecco Lab, voluto dal
Consorzio di Tutela con l’obiettivo di analizzare la relazione tra il consumatore contemporaneo e il
Prosecco.
Profumo floreale e fruttato, sapore fresco, leggero e brioso: il
Prosecco Doc è il vino simbolo del bere semplice, ma raffinato, che si identifica con l’inconfondibile stile di vita made in Italy. Frizzante, Spumante o Tranquillo, a seconda del perlage, è il vino perfetto servito freddo e bevuto in compagnia ma può diventare la base ideale di cocktail gustosi, alcuni talmente celebri da aver conquistato tutto il mondo.
Una conferma, dunque, quella dei primi dati della ricerca di
SWG, che non stupisce e soddisfa in pieno le aspettative del
Consorzio, dichiara il presidente
Stefano Zanette: “Mi compiaccio nel riscontrare che la prima ragione per la quale il
Prosecco viene utilizzato, è il fatto che piace perché è buono. Non perché è economicamente vantaggioso rispetto ad altri vini, come spesso mi capita di sentire e come ho sempre sostenuto, anche senza il suffragio dei dati”.
Non resta che brindare alla nascita di
Prosecco Lab e al successo del bere italiano, all’intensa relazione di gusto e piacere tra il
Prosecco e il consumatore nostrano.
Marina Caccialanza