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Il Prosecco e gli italiani, una storia d’amore

25/11/2015

Il Prosecco e gli italiani, una storia d’amore
Agli italiani il Prosecco piace sempre di più. È buono, si abbina a ogni momento della giornata e, soprattutto, è versatile: è considerato un vino ottimo per cerimonie, ricorrenze e festeggiamenti, ma è anche ritenuto una buona proposta per la pausa o il break quotidiano. Un vino che serve a fare bella figura, rendere l’aria della festa, permette di evadere regalando un momento di piacevole relax.
Forse non ce n’era bisogno, ma la conferma viene da un’indagine demoscopica commissionata a SWG dal Consorzio Prosecco Doc. L’analisi è confermata anche dai dati di vendita che si contano in centinaia di milioni di bottiglie e attestano il legame profondo che unisce i consumatori e il Prosecco e stabilisce che l’87% degli italiani lo sceglie e lo consuma per il suo gusto fresco, piacevole, spiritoso, eclettico, adatto ai tanti palati differenti. In sostanza, significa che è conosciuto, apprezzato e bevuto da 40 milioni di italiani che lo considerano una proposta giovane e al contempo tradizionale, di qualità e con un prezzo accessibile.
La ricerca, realizzata in ottobre 2015 e condotta da SWG di Trieste, ha preso in esame un campione di 1200 italiani maggiorenni e sarà il punto di partenza per un osservatorio, il Prosecco Lab, voluto dal Consorzio di Tutela con l’obiettivo di analizzare la relazione tra il consumatore contemporaneo e il Prosecco.
Profumo floreale e fruttato, sapore fresco, leggero e brioso: il Prosecco Doc è il vino simbolo del bere semplice, ma raffinato, che si identifica con l’inconfondibile stile di vita made in Italy. Frizzante, Spumante o Tranquillo, a seconda del perlage, è il vino perfetto servito freddo e bevuto in compagnia ma può diventare la base ideale di cocktail gustosi, alcuni talmente celebri da aver conquistato tutto il mondo.
Una conferma, dunque, quella dei primi dati della ricerca di SWG, che non stupisce e soddisfa in pieno le aspettative del Consorzio, dichiara il presidente Stefano Zanette: “Mi compiaccio nel riscontrare che la prima ragione per la quale il  Prosecco viene utilizzato, è il fatto che piace perché è buono. Non perché è economicamente vantaggioso rispetto ad altri vini, come spesso mi capita di sentire e come ho sempre sostenuto, anche senza il suffragio dei dati”.
Non resta che brindare alla nascita di Prosecco Lab e al successo del bere italiano, all’intensa relazione di gusto e piacere tra il Prosecco e il consumatore nostrano.

Marina Caccialanza
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