“Non è ristorante, non è trattoria, qualcuno lo definisce bistrot, quelli più avveduti la chiamano bistronomia”, cosi Davide Del Duca descrive il suo locale. E’ l’Osteria Fernanda di Roma, dove potete trovare il 32enne di Frosinone trionfatore a Identità Golose dell’atteso Premio Birra Moretti Grand Cru. Il contest di Paolo Marchi giunto alla quarta edizione che ha tenuto banco lunedì al ristorante Alice di Eataly Smeraldo a Milano, attribuisce al cuoco del locale romano il podio più alto. Una medaglia d’oro che va per la prima volta alla regione Lazio, dopo i successi di Veneto (Giuliano Baldessari, prima edizione), Piemonte (Christian Milone, seconda) e Campania (Luigi Salomone, l’anno scorso). I piatti della riscossa Di Del Duca che hanno entusiasmato? “La birra con il cappelletto” (cappelletti ripieni di birra con zenzero, funghi, spuma al parmigiano e foie gras) con Birra Moretti Grand Cru nel piatto e nel bicchiere, mentre al dessert, e “la Rossa d’autunno” (Spuma d’aglio nero, gelato di Birra Moretti, terra di cioccolato e bucce di tuberi con Birra Moretti La Rossa nel calice e Birra Moretti La Rossa e Birra Moretti Grand Cru come ingredienti nel piatto).“Ho iniziato grazie alla passione – afferma Del Duca - che mi ha trasmesso mia nonna, una semplice casalinga che cucinava benissimo, dopo l’alberghiera a Rieti ho lavorato in alcuni hotel cinque stelle, l’Hotel Della Ville, l’Hotel Ambasciatori, l’Hotel Hassler, il Grand Hotel Boscolo con Alessandro Circiello, poi nella ristorazione romana con Angelo Troiani al Red Restaurant, e con Cristina Bowerman, prima di cominciare nel 2006 all’Osteria Fernanda, e rilevarla cinque anni fa. Sono orgoglioso di questo premio che riconosce il lavoro di una squadra, e gli anni di gavetta. Voglio ringraziare chi ha creduto in me come Vincenzo Frassanito, lo chef storico del Convivio, e Graziano Ballerano chef al Tivoli. Il mio piatto preferito? I Sanguinacci, una ricetta del passato buonissima, che mi cucino a casa perchè al locale è vietata dall’USL”. Una sfida perpetrata senza esclusione di colpi, dove la birra è scorsa a fiumi ed è stata protagonista dall’inizio alla fine interpretata in molteplici versioni. La menzione speciale al miglior piatto salato se l’è aggiudicata Federica Andrisani, classe 1988, ex sous chef del ristorante El Coq di Marano Vicentino (Vicenza) (ora diretta a Hobart, in Tasmania) che totalizza il record di essere la prima donna premiata in 4 edizioni, con un piatto a base di Porcini, creste di gallo e Birra Moretti La Rossa (nel piatto) e Baffo d’Oro (nel calice). “La Delizia di Birra Radler” di Carmine di Domenico, sous-chef di Casa Del Nonno 13 a Mercato San Severino (Salerno) porta a casa la menzione per il miglior dessert. Per ultimo la menzione per il menu capace di valorizzare il ruolo della birra nel piatto, che premia Nicholas Bonati, sous-chef de Il Giardinetto di Pettenasco (Novara): Maiale, topinambur e birra e Dulcey con Birra Moretti Zero.
Luca Bonacini