GP Cremonini, patron
È una parola importante, e GP Cremonini, patron del Riviera a Venezia non la usa con leggerezza: “Dichiarare di essere un ristorante per onnivori – afferma - vuol dire mostrare rispetto per le persone; potrebbe sembrare bizzarro ma non c’è niente di banale nell’affermare apertamente che non siamo in grado di soddisfare le richieste di chi per motivi ideologici o fisici cerca un regime alimentare diverso dal nostro. Noi, al Riviera, non siamo vegetariani né vegani, ma non siamo neppure cinesi. Così come non ci sogneremmo mai di fare cucina cinese, allo stesso modo non ci permettiamo di offrire ai nostri ospiti piatti vegetariani o vegani quando non abbiamo la possibilità tecnica e materiale di prepararli col dovuto rispetto. Non vogliamo approfittare delle occasioni, non vogliamo ingannare il cliente, proprio perché ne abbiamo il massimo rispetto preferiamo chiarire da subito la situazione”.
È dunque il rispetto per la persona prima di tutto, e per il cibo di conseguenza, la filosofia che ispira il Riviera che, dalla home page del suo sito, esprime chiaramente il concetto: il mangiare è un atto estremo, prendi qualcosa, lo metti dentro di te, diventa parte di te.
GP Cremonini è molto deciso nelle sue convinzioni, così com’è appassionato nel difendere la sua città, Venezia, tanto bella e tanto fragile: “Venezia è una città che vive e deve essere rispettata. Per farlo bisogna innanzi tutto avere rispetto per se stessi ma oggi purtroppo la gente ha dimenticato come si fa. Le persone hanno dimenticato che sono esseri fantastici, un insieme di neuroni che si muovono e di spiritualità. Hanno dimenticato la magia che c’è in noi. Ecco, questa mancanza di rispetto per se stessi ha generato un circolo vizioso. La gente si accontenta di ciò che gli viene proiettato, di quello che si offre loro facile. Non capiscono più la differenza tra caro e costoso, non sono in grado di apprezzare il valore delle cose perché non si sforzano di ottenerle, ci rinunciano. Quest’anno a Venezia si registra il 25/30% in meno di movimento economico. L’affluenza è sempre altissima ma il giro di denaro scarso. Le strade sono sovraffollate ma i musei sono deserti. Tutto questo ha spinto la città in basso, l’ha intasata di gente che non capisce neppure dove si trova e non è in grado di apprezzarla. Non è colpa loro ma è così”.
Ecco perché il Riviera è un ristorante per onnivori, il concetto è sottile ma indiscutibile. Da questa filosofia di vita deriva lo stile della proposta.