Prodotto DOP dal 2003, il salamino italiano alla cacciatora ha chiuso il 2010 con oltre 50 milioni di euro di fatturato e circa 3.500.000 Kg di produzione certificata.
Il Consorzio Salame Cacciatore, a cui aderiscono dieci imprese del settore tra le più importanti del mercato italiano, nel 2010 ha investito molto nell’attività di vigilanza, effettuando oltre 700 controlli che hanno rilevato come sia ancora diffuso l’utilizzo scorretto della denominazione. Il presidente del consorzio, Sandro Gozzi, ha ribadito l’esigenza di “correggere i comportamenti lesivi per l’immagine della denominazione non solo per tutelare il nostro prodotto, ma soprattutto per rispettare i consumatori che hanno il diritto di avere le informazioni corrette al momento dell’acquisto”.
Anche sul fronte dell’export, considerando la varietà dei salami e la piccola pezzatura del cacciatore (inferiore ai 200 grammi) i risultati ottenuti vengono considerati importanti: stiamo parlando di una quota del 2,3% (oltre 370 tonnellate) sul totale dei salami esportati (16.310 tonnellate).
Mentre il salamino alla cacciatora mantiene il primo posto, a volume, tra i salami tutelati Dop (Denominazione origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta), rappresentando il 65% della produzione complessiva.
Per saperne di più:
http://www.salamecacciatore.it/