Avere un filare dedicato ai partecipanti del primo corso di 1° Livello Sommelier Fisar Bologna è l’idea semplice, ma per questo, geniale che ha avuto
Raffaella Melotti, commissario della delegazione bolognese dell’associazione: “Per conoscere il vino bisogna partire dalla vigna, seguirne le varie fasi evolutive, stare a contatto con il produttore. Sono convinta che solo in questo modo si può raccontare il vino agli appassionati”.
Proprio partendo da queste riflessioni, nasce ‘Il sommelier in vigna’: il primo corso di I Livello Sommelier Fisar Bologna, programmato per il prossimo settembre, sarà affiancato, per coloro che lo vorranno, da un progetto sperimentale nel
Podere Malvezza, nei vigneti del vignaiolo Giorgio Erioli, a Bazzano (Bo). Poco più di 10 ettari, in pianura, lavorati con profonda dedizione dal produttore che ha accolto l’idea di Raffaella Melotti, destinando un filare a Fisar Bologna per l’intero anno da ottobre 2014 a ottobre 2015. Potatura, potatura verde, diradamento e tutte le operazioni necessarie in vigna. E naturalmente, conseguente vendemmia. Il tutto verrà documentato da foto, filmati, racconti della vita in vigneto e rappresenterà una banca dati di esperienza.
“Ciò che non intendiamo fare: sostituire il vignaiolo. – spiega
Raffaella Melotti - Ciò che intendiamo fare: far capire e provare la fatica di lavorare la terra e produrre vino, vedere la fase vegetativa e la terra, quali operazioni è necessario fare e perché. Qualsiasi servizio svolto da un sommelier include vini, zone vitivinicole e vignaioli. Molto spesso ciò che ci sfugge è proprio il motore di questo lavoro: il vigneto e la terra. Possiamo servire coca cola, gassosa, aranciata, acqua. Ciò che realmente differenzia il vino dalle altre bevande, birra compresa, è la terra, la vite, l’uva”.
Una visione condivisa che, prevediamo, è destinata a riqualificare il mestiere di sommelier.
Luigi Franchi
Info: Raffaella Melotti, FISAR – Delegazione Bologna,
bologna@fisar.com