È un tema decisamente ambizioso quello scelto per l’edizione 2014 del Festival della Scienza di Genova, in corso nel capoluogo ligure fino al prossimo 2 novembre: il ‘Tempo’, un argomento ampio e affrontabile dalle più diverse angolazioni. Quella proposta dall’Università di Bologna pone sotto i riflettori il tempo nel mondo vegetale, illustrandolo attraverso una mostra-laboratorio in cui sono raccontati i modi e, per l’appunto, i tempi con cui si ottengono nuove varietà.
L’evento si presenta con un titolo suggestivo: “Cosa mangio di nuovo? Lo svela la carta di identità vegetale”, ed è stato curato dal Dipartimento di Scienze Agrarie insieme all’Area della Ricerca e Trasferimento tecnologico dell’Alma Mater, in collaborazione con l’azienda agraria dell’ateneo. Camminando tra alberi di specie vecchie e nuove, i visitatori riusciranno a toccare con mano l’attività ‘in campo’ e a prendere in tal modo coscienza del tempo: quello necessario a impollinare, seminare, innestare, valutare, moltiplicare, far maturare e innovare la ricerca agraria. Dotati loro stessi di pinzette, inoltre, potranno vedere cosa accade in laboratorio, sperimentare come si creano nuove piante senza passare da un seme, conoscere le tecniche più innovative e attribuire una carta di identità alle singole varietà vegetali, grazie alle piantine coltivate da Vivai Battistini.
Nel percorso è presentata anche l’evoluzione dei metodi di ricerca agraria, conservazione e salvaguardia della biodiversità; inoltre, in un apposito laboratorio di ‘panel test’ realizzato in collaborazione con Melinda, viene proposta un’analisi comparata dei frutti, e infine, last but not least, un spazio ad hoc è stato riservato a ‘Coltura e Cultura’, l’iniziativa multimediale sostenuta da Bayer CropScience, che illustra come nasce e arriva sulle nostre tavole ciò che mangiamo.
Non è un caso che l’Università di Bologna partecipi al Festival della Scienza attraverso una mostra-laboratorio con questo particolare taglio. Lo sviluppo di nuove varietà vegetali, infatti, è proprio uno dei principali campi di ricerca del settore agrario dell’ateneo. Sfruttando la diversità genetica offerta da collezioni di vecchie varietà - il germoplasma - e le attuali conoscenze scientifiche, oggi i ricercatori sono in grado di ottenere nuove varietà che rispondono alle diverse esigenze dei consumatori. Di recente, per esempio, i programmi di miglioramento genetico dell’Università di Bologna hanno portato alla selezione e diffusione delle varietà di ciliegio Sweet e del nuovo kiwi giallo Dorì, e a breve arriveranno pure pere e mele.
Per orari e modalità di accesso al Festival della Scienza: www.festivalscienza.it
Mariangela Molinari