Concretezza, continuità e collaborazione
Secondo questi principi, il Consorzio San Daniele ha deciso di agire per salvaguardare e migliorare le condizioni dei produttori e favorire il loro ruolo all’interno della filiera che parte dal territorio, un distretto ampio che si sviluppa storicamente intorno al fiume Tagliamento, elemento imprescindibile per la generazione del microclima che, con la sua brezza naturale, è l’ingrediente essenziale per la stagionatura dei prosciutti e, dunque, risorsa da proteggere.
Nelle revisioni del disciplinare di produzione - documento normativo che regola le materie prime e tutto il processo di lavorazione - avvenute nel corso degli ultimi anni, è stato ridotto il contenuto di sale nel prosciutto del 30% senza che ciò comportasse un’alterazione delle proprietà organolettiche del prodotto stesso. Inoltre, il Consorzio ha adottato un sistema di tracciabilità delle confezioni di prosciutto preaffettato al fine di fornire importanti informazioni al consumatore quali la certificazione delle confezioni e il percorso di lavorazione dello stesso.
“Tutti gli attori della filiera – ha spiegato il presidente Villani – contribuiscono a rispettare gli ideali enunciati nel disciplinare. Siamo determinati a divulgare questi principi a partire dalla tracciabilità e dall’allevatore, che si impegna a migliorare le condizioni di vita dei suini e si sta sempre più convincendo che se il suino sta bene la sua carne è più buona. L’allevamento deve produrre reddito ma migliore è il benessere dell’animale, migliore è il prodotto che deriva, e quindi favorisce il raggiungimento della sostenibilità”.