Sulla mediterraneità della nostra alimentazione la letteratura italiana è ricca di spunti e di approfondimenti che cercano di salvaguardarne il valore e la simbologia che, con l’evoluzione degli stili di vita, rischia di andare perduta.
Storicamente, nel Mediterraneo mangiare ha il significato di mangiare con qualcuno, di condividere il cibo, rendendo sacre le relazioni, i legami tra le persone e le genti.
Come sta scritto in un interessante ricerca sul valore della mediterraneità condotta dal “Barilla Center for food nutrition”, è proprio “la dimensione culturale che si associa al consumo di quegli alimenti, dettando le scelte alimentari e le modalità di preparazione ed assunzione del cibo, che costituisce l’elemento unificante ed il punto di convergenza di un patrimonio ricchissimo e diversificato di ricette e tradizioni gastronomiche, nei diversi Paesi del Mediterraneo”.
Insomma la dieta mediterranea è, ancora prima che una selezione di alimenti, soprattutto un modo di pensare al cibo ed ecco perché la sfida dei nutrizionisti e dei sociologi, oltre che di Barilla, è quella di trovare modalità corrette per riconciliare la “Mediterraneità” con gli stili di vita contemporanei.
Allo stesso modo, da quando l’industria agroalimentare moderna ha determinato una scissione, mai conosciuta prima nella storia, tra luogo di produzione e luogo di consumo dei beni alimentari, anche il concetto di “territorio” in ambito alimentare sta acquisendo sempre più importanza.
Alla stessa sfida partecipano il corso di laurea specialistica in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana che a Perugia vede unite tre Facoltà dell’Ateneo: Medicina e chirurgia, Farmacia e Agraria; le scuole di cucina italiana, a cominciare da Alma, che ha addirittura una valenza internazionale, passando per i corsi di cucina mediterranea che si tengono al Don Alfonso di Sant’Agata Sui Due Golfi, fino ad arrivare all’Accademia Italiana della Cucina, presieduta dal Prof. Giovanni Ballarini, che dal 1953 ha il compito di salvaguardare, insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola, espressione viva e attiva dell'intero Paese.
Ben vengano allora anche i numerosi concorsi, come il Gran Trofeo della Ristorazione italiana, giunto ormai alla sesta edizione, che si svolgerà a Brescia tra il 25 e il 28 febbraio 2012.
Le scuole alberghiere di tutta Italia si sfideranno in una gara spettacolo composta da diverse prove, dalla cucina alla mise en place, fino alla sommellerie, tutte con un denominatore comune, la dieta mediterranea.
Maurizia Martelli