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Il Vesuvio nel bicchiere

24/06/2024

Il Vesuvio nel bicchiere

È la ricca biodiversità varietale che rende l’Italia un giacimento unico nella viticoltura. Il Caprettone ne è un esempio calzante. Coltivato esclusivamente nell’areale del Vesuvio, su 200 ettari vitati, a lui ne sono dedicati almeno un’ottantina.

Eppure, la sua è una storia che fino a pochi anni fa resisteva soltanto tra i contadini. Da sempre sulle tavole familiari, fino al 2009 non era mai stato vinificato in purezza ed etichettato. Un ingresso per cui è necessario ringraziare Massimo Setaro, il quale ha cominciato a proporlo e a farlo conoscere anche prima che fosse ufficialmente iscritto nel Registro delle uve da vino nel 2014.

Il suolo dellIl suolo dell'areale del Vesuvio

La storia di Casa Setaro

Nato e cresciuto a Trecase, ai piedi del Vesuvio, Massimo Setaro ha da sempre lavorato le vigne di famiglia assieme ai suoi genitori. Produttori di uva, ma anche di frutta e di ortaggi, attenti a preservare un patrimonio genetico ed ambientale unico al mondo.

Nel 2004 la scelta di prendere in mano le terre di famiglia e dar vita ad un’azienda vitivinicola che puntasse i riflettori sul territorio.

Il mio desiderio era onorare il lavoro e i sacrifici dei miei genitori. Amo questa terra e mi piace restituirgli il valore e l’attenzione che merita, prendermi cura delle vigne e godere della loro generosità. Non riesco ad accettare che in un luogo così ricco di storia si debba ancora vivere di pregiudizi e di trasandatezza. La mia voglia di riscatto mi dà energia ogni giorno per fare sempre meglio”.

Massimo SetaroMassimo Setaro

Oggi Casa Setaro può contare su una ventina di ettari, di cui quasi la metà dedicati alla varietà Caprettone. Seguono Piedirosso e - in piccola percentuale - altre varietà locali, tra cui Falanghina ed Aglianico.

Le vigne, composte da piante a piede franco, accolgono molti esemplari centenari. Il merito è anche di un suolo fatto di sabbia, pietra lavica e lapilli.

Divise in un due zone, vanno dai 200 ai 400 metri sul livello del mare, in parte incrociano i sentieri che si percorrono per visitare il vulcano.

La nostra è una casa cantina di famiglia che ama fare accoglienza, abbiamo anche una camera in un vecchio casolare in mezzo alla vigna, tutto risistemato nell’estremo rispetto dei luoghi e dell’ambiente. Il nostro obiettivo è preservare e permettere anche agli altri di godere di questo inestimabile patrimonio”.

Vigne di Casa SetaroVigne di Casa Setaro

Tra le particolarità di queste vigne vi è anche la moltiplicazione per propaggini. “Ogni anno, finita la vendemmia, la prima attività che facciamo è risistemarle utilizzando le propaggini. Le usiamo per rimpiazzare delle fallanze oppure le alleviamo vicino alla pianta madre per evitare dispendio di acqua grazie all’apparato radicale già sviluppato”.

Un metodo ancestrale e sostenibile, che si sposa con la filosofia aziendale e la gestione biologica. 

Il Caprettone

Pare che il suo nome derivi dalla somiglianza del grappolo con la barbetta delle capre, ma le ipotesi non disdegnano nemmeno l’assonanza con Capri, considerato che le vigne del suo areale si affacciano sul mare e avvistano l’isola.

In vigna questa varietà è poco generosa con l’uva, molto sensibile al marciume delle prime piogge autunnali, un problema avvertito soltanto in passato, quando la raccolta si tardava.

Nel 2004, quando ufficialmente si è cominciato a lavorare su queste uve, furono sollevati dubbi sulla possibilità che il Caprettone fosse Coda di Volpe. Un equivoco durato poco, nato probabilmente perché nel Disciplinare del Lacryma Christi era contemplata (per comodità) quest’ultima.

Vino di struttura, con una buona acidità, ricca mineralità e sentori di frutta a bacca bianca, il Caprettone ha pienamente manifestato la sua predisposizione alla spumantizzazione. Tra i prodotti di punta di Casa Setaro vi è, difatti, lo spumante metodo classico Pietrafumante. Ma non è l’unico vino per degustare il Caprettone in purezza, a celebrarlo vi sono anche il Lacryma Christi del Vesuvio DOC bianco Munazei e l’Aryete Vesuvio Caprettone DOC, quest’ultimo vinificato e affinato in anfora. 

Essere vignaiolo alle falde del Vesuvio è una grande responsabilità ma anche un grande orgoglio, che mi spinge a desiderare di fare sempre meglio per dare giustizia a questo posto. Non è sempre facile, ma sono fiducioso”.

Uva di CaprettoneUva di Caprettone
PietrafumantePietrafumante

Casa Setaro
Via Bosco del Monaco, 34 – Trecase (NA)
www.casasetaro.it 

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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