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In arrivo l’IMU anche per le attività commerciali

29/03/2012

In arrivo l’IMU anche per le attività commerciali
Stangata IMU in arrivo anche per ristoranti, bar e negozi. Si calcola che, rispetto alla vecchia ICI, vi sia un aumento medio superiore al 100% con qualche variazione in relazione agli aumenti che i comuni applicano in misura discrezionale alle aliquote base. E, se la tendenza piuttosto generalizzata è quella di risparmiare gli aumenti sulla prima casa, nessuna pietà per le seconde case e per immobili produttivi.
La Confcommercio Vicenza ha effettuato una previsione di spesa per la nuova imposta, calcolando che per un ristorante di medie dimensioni si dovranno pagare circa 2500 euro contro i 1.400 dell’Ici), fino agli 8000 euro l’anno per un albergo (contro i 6.000 della vecchia tassa comunale), mentre per un negozio di 60 metri quadri che pagava  660 euro, l’IMU potrà raggiungere i circa 1.500 euro l’anno. La prima rata pari al 50% dell’imposta complessiva andrà versata entro il 16 giugno, mentre la seconda entro il 16 dicembre. L’ennesimo salasso per gli imprenditori, che oltre a dover fare i conti con la crisi economica e con la conseguente contrazione delle entrate, dovranno nei prossimi mesi trovare il modo per far fronte a questo ulteriore incremento delle imposte. “Pur apprezzando il fatto che i principali comuni della provincia abbiano sostanzialmente accolto il nostro invito di prevedere agevolazioni sugli immobili strumentali utilizzati direttamente dalle aziende - commenta Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza  -  l’Imu è chiaramente l’ennesimo duro colpo alle imprese ed in particolare a quelle che operano nel commercio al dettaglio, nel settore alberghiero e nella ristorazione e che hanno investito risorse per essere i proprietari dei locali dove ha sede l’attività. Per chi è in affitto, le conseguenze si vedranno alla scadenza di contratto quando, verosimilmente, l’Imu si rifletterà sul canone di locazione. Aumentare ancora le imposte nel momento congiunturale in cui ci troviamo – continua Sergio Rebecca - caratterizzato da un consistente calo dei consumi e da un generalizzato aumento dei prezzi dei fornitori, significa mettere ulteriormente in grave difficoltà le aziende, impegnate come non mai a contenere gli effetti della crisi e a mantenere, per quanto possibile, i livelli occupazionali. Ancora una volta il Governo Monti chiede sacrifici al mondo delle imprese, invece di sostenere con misure adeguate il rilancio della crescita economica”.
E sommando questa tassa all’annunciato aumento dell’Iva e alle sue conseguenze sui prezzi dei prodotti e sulle accise di energia e carburanti, raggiungiamo davvero un prelievo per tributi allo Stato oramai insostenibile, soprattutto nella situazione economica in cui ci troviamo”. Lo ha confermato anche Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, che ha definito eccessivo il carico fiscale che grava sui contribuenti. “C’è da chiedersi – conclude Sergio Rebecca - fino a quando le imprese e le famiglie potranno ancora resistere. Ci sono situazioni al limite del collasso”.
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