Si dice Montepulciano e automaticamente si pensa ai grandi vini toscani: invece in quel di Sant’Albino, piccola frazione della cittadina senese, ha sede uno dei migliori birrifici artigianali d’Italia, il Birrificio Olmaia di Moreno Ercolani e Massimiliano Roncolini. “Un’avventura che nasce verso la fine del 2002” ci racconta Moreno “in casa, come fanno in tanti, con un piccolo impiantino improvvisato. Poi ci abbiamo preso gusto e nel 2005 abbiamo aperto ufficialmente il birrificio: era cambiata l’idea, volevamo fare birra per darla alla gente, non solo per noi.” E con lo scopo è cambiata anche l’organizzazione: l’obiettivo è diventato produrre bene senza sbagliare, cercare e testare le ricette migliori con i cereali migliori e, una volta trovate, renderle reiterabili.
“Ora abbiamo diversi metodi di cottura, un impianto da circa 1.100 litri e, soprattutto, ci siamo costruiti un’esperienza. Penso che la scuola più bella e più interessante per un birraio sia quella di bere le birre degli altri, come il sommelier che impara conoscendo sempre più blend. Degustare significa apprendere, e quindi crescere.” Da due anni le ricette sono ferme: Moreno e Cisco hanno individuato le combinazioni perfette e imparato a mantenerle, consapevoli che questo aspetto è il più difficile, per ragioni diverse: i raccolti sempre variabili dei luppoli ne sono un esempio. Non dimentichiamo che si sta parlando di birre artigianali, non filtrate e non pastorizzate: il Birrificio Olmaia ne produce quattro, più una versione natalizia, una per il mercato americano e la Karkadè, una birra rosa con fiori di ibiscus creata appositamente per il colosso Baladin che si può trovare nei locali aderenti al progetto Open Baladin.
Ma i prodotti nei quali si esprime la filosofia di Moreno Ercolani e di Massimiliano Roncolini, insieme a Pamela, sorella di Moreno, e Gabriele Maran, la new entry del birrificio, sono LA5, LA9, PVK e BK. LA5 è una birra equilibrata, elegante e beverina dove il gusto erbaceo del luppolo si sposa con i sentori floreali sul finale; LA9 è ambrata, con aromi di caramello e di arancia amara candita, corposa e generosa; PVK è prodotta con cereali crudi dell’Azienda Agricola Biologica Lucignanello di Pienza e BK è una birra scusa, con sensazioni piacevoli di caffè e cioccolato e la secchezza del luppolo.
In Italia e in Europa le birre di Olmaia sono distribuite da Interbrau, in bottiglie e in fusti usa-e-getta, una soluzione olandese realizzata in pratico cartone plastificato, mentre B. United International esporta negli USA. Il posizionamento dei prodotti è omogeneo: le bottiglie, peraltro molto belle, si trovano nei migliori ristoranti, enoteche e vinerie, mentre i fusti sono perfetti per i pub e i locali after dinner. Nel 2011 Olmaia ha prodotto 1200 ettolitri di birra e si prefigge di arrivare a 1500 quest’anno. Presso il Birrificio di Sant’Albino è inoltre possibile prenotare visite e degustazioni guidate per un massimo di sei persone alla volta: un’idea da appuntarsi per una gita fuori porta nella splendida Val D’Orcia.
Qual è allora la vera forza di questa piccola azienda? La risposta di Moreno, che è anche relatore a corsi di degustazione organizzati da Slow Food, è la più semplice e quindi la più vera: “fare birra buona, sempre”.
Per informazioni:
www.birrificioolmaia.com
Alessandra Locatelli