Quella che stiamo per raccontarvi è una bella storia vera. Quella di due colleghi e amici che aprono un’attività insieme. Che c’è di strano, direte voi. Tanto, e tanto di bello, perché c’è tanto di vita, nella storia di
Stefano Sardella e Davide Viviani, rispettivamente avvocato e ingegnere spaziale, ma anche
direttore e chef proprietari di Mamai, il ristorante che esattamente da un mese oggi, il 21 ottobre, ha preso vita in Via Adige 9 a Milano, al posto di
Alice.
Stefano aveva un sogno da bambino, che non era fare l’astronauta, o il cowboy o il calciatore, ma quello di aprire un negozio di computer. Si laurea in Giurisprudenza e fonda la sua azienda di soluzioni informatiche, che oggi conta due sedi a Milano. Ma il nonno imprenditore nella ristorazione a Padova e la madre chef sono un imprinting impossibile da trascurare, soprattutto se si cresce formandosi un’educazione alimentare in giro tra ristoranti stellati e location che hanno fatto la storia della cucina italiana.
E allora il sogno cambia, prendendo le sembianze di un localino sulla spiaggia, e si allarga includendo il proprio socio in azienda, Davide.
Già,
Davide: lui sì, da piccolo, voleva fare l’astronauta e la passione per gli aerei lo ha portato a studiare Ingegneria Spaziale. Anche il suo, però, è un imprinting familiare forte: la nonna mantovana che lo inizia ai primi esperimenti in cucina, la famiglia proprietaria del Molino Pasini, l'amore per la cucina lo portano, anche se socio informatico dell’azienda di Stefano, a coltivare in maniera quasi maniacale la conoscenza culianaria, attraverso libri, attrezzature, prove ai fornelli, visite nei migliori ristoranti d’Italia, corsi, tra cui uno con Claudio Sadler.
Di incontri che cambiano la vita noi crediamo ce ne siano, se si presta attenzione, si è nella giusta disposizione d’animo e si possiede anche una sana dose di fortuna, più di uno: l’incontro tra Stefano e Davide è stato il primo, quello tra Stefano e Davide e
Viviana Varese e Sandra Ciciriello il secondo.
Si conoscono perché Alice era diventato uno dei locali di riferimento dove i due informatici gourmet andavano a mangiare, si parlano, si confrontano, e infine la decisione, arrivata come qualche straordinaria e meravigliosa volta succede nella vita, ovvero catapultata in modo inaspettato:
Viviana e Sandra accettano una nuova sfida, quella di trasferire Alice a Eataly Milano, la cui apertura presso gli spazi dell’ex Teatro Smeraldo parrebbe (quasi) imminente, e vendono la location di Via Adige 9 a Stefano e Davide.
Nel frattempo li seguono, li accompagnano, Davide sta in cucina gomito a gomito con Viviana e Stefano duetta con Sandra. Nasce così il
Mamai, che in gaelico significa madre, e che per logo ha il sole, in ricordo di quel baretto sulla spiaggia…
A un mese dall’apertura, le sembianze di Alice sono tutt’altro e volutamente che sparite… stessi arredi, stessi tovagliati, stesse stoviglie, alcuni quadri alle pareti sono rimasti, quasi a ricordare l’incipit della storia, però i nuovi protagonisti stanno personalizzando giorno dopo giorno il loro spazio, con i propri vissuti, in cucina oltre che in sala: in arrivo a breve, tra i fiori gialli come il sole del loro logo che decorano ogni tavolo, i nuovi quadri che sostituiranno i noti pesci di Alice, e nei piatti suggestioni fatte di tanta scuola, creatività e tradizione mediterranea.
Oltre all’ omaggio a Viviana con la leggendaria Pizza fritta,
in carta possiamo trovare i Tortelli con ripieno dolce di amaretti e zucca, il superspaghettino Mojito, con brodo di menta, gamberi e gelatina di rum, il Polipo e patate (polpo abbrustolito con purè di patata americana, gel di arancio e polvere di patate), la Pluma di maiale iberico con insalata belga e salsa di cachi. Vi stiamo tentando? Allora continuiamo: Ceviche di gamberi con cipollotto di Tropea, sedano croccante, maionese di corallo, salsa di lime e gelatina al Campari, Zuppetta di ceci e baccalà cotto sulla sua pelle croccante, trippa di baccalà, pomodorini confit e estratto di rosmarino… e dulcis in fundo la rivisitazione del Tiramisù, scomposto, o il Tortino morbido al cioccolato con spuma di cioccolata calda e granita di pompelmo, preceduti da un divertente “stendino” al quale vengono appesi, come panni ad asciugare, pezzi di frutta essiccata.
A pranzo vige un
business lunch semplificato, per rispondere alle tante richieste della zona. La sera si può scegliere tra
la carta e i menu degustazione (Acqua, Terra e dello Chef), per i quali sono proposti
percorsi di abbinamento piatto-vino.
Certosina la
selezione dei fornitori, tra cui citiamo il Mercato Ittico per il pesce, il Mercato Ortofrutticolo per la frutta e la verdura, Longoni per il pane mentre grissini e taralli sono fatti in casa. La carne è della Macelleria Cazzamali, Foie Gras ed altri prodotti sono di Selecta, la pasta, quando non è fresca (fatta in casa), è di Verrigni, i formaggi sono selezionati da Vaghi di Pavia, per il vino si collabora con Scarpitti e Enotecca Malfassi, l’olio è umbro (Frantoio Irene) e siciliano (Viraghi) mentre Tè e tisane sono firmate ArtedelRicevere.
Tutt’altro che un lieto fine: la sfumatura più bella di questa storia è che noi vi abbiamo raccontato solo le prime pagine, il resto, come in ogni racconto di vita che si rispetti, è da scoprire da soli. O in buona compagnia.
Alessandra Locatelli
Mamai
Via Adige 9 | Tel: 02 87213909
www.mamaimilano.it, Facebook:
www.facebook.com/mamaimilano
Giorno di chiusura: domenica e lunedì a pranzo
Pranzo: dalle ore 12 alle ore 14.30 | Cena: dalle ore 20 alle ore 23.00
Prezzo medio: Euro 15 pranzo / 50 cena | Menu Degustazione: 40-50 euro
Accesso ai disabili
Animali solo di sopra