Al 61° Salone internazionale dell’Accoglienza "Sia Guest", in corso a Rimini Fiera fino a martedì, le grandi catene del lusso alberghiero sfilano ad un convegno moderato da Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso, per capire il ruolo della ristorazione nello sviluppo e nella crescita dei grandi hotel internazionali: da Starwood al Relais & Chateaux, da Hotel Eden al Gruppo Le Meridien, dal Park Hyatt di Milano al Principe di Savoia di Milano, passando per il Regina Hotel Baglioni di Roma.
E fino a che punto il ristorante ‘in albergo’ “può essere un valore aggiunto all’hotel?”. Secondo il presidente Jaume Tapis, gli affari di Relais & Chateaux provengono per il 54% proprio dalla ristorazione, che è “il cuore dei nostri alberghi”.
Per Enzo Indiani, general manager del Principe di Savoia di Milano “servizio e ambiente sono prodotti importanti quanto la cucina e anche le guide dovrebbero tenerne più conto” e per Claudio Ceccherelli del Park Hyatt, il ristorante alberghiero “deve dare la possibilità al cliente di avere ottime pietanze e a qualsiasi ora: per esempio le uova fresche e appena fatte, la mattina presto, oppure un’ottima cotoletta anche all’una di notte. Ma questa cura di ogni particolare costa. Il ruolo del ristorante è anche quello di portare persone dall’esterno e per questo il livello deve essere eccellente”.
Sulla stessa linea dei colleghi anche Marcel Levy, che aggiunge alcuni elementi alla discussione: “Se vogliamo fare dell’alta qualità occorre che sui profitti ci accontentiamo e che sappiamo ascoltare i nostri clienti. Per questo noi siamo molto attenti a strumenti come Trip Advisor, che vanno presi senz’altro in considerazione. Credo a un buon compromesso tra, da una parte le guide, dall’altra le valutazioni sul web”.
Qualità elevata, emozioni e sensazioni, sono gli ingredienti della ricetta per il successo della ristorazione alberghiera secondo Marco Milocco, del Baglioni di Roma.
Perché per venire nel tuo ristorante “devi dare delle motivazioni al cliente” spiega il general manager, può essere la simpatia del gestore e del servizio, la location o altro, ma accanto alla qualità serve qualcosa di originale che renda unico quel ristorante”.