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Indagine Cia-Censis: Italiani e cibo, tanti risparmi ma poche rinunce

03/03/2014

Indagine Cia-Censis: Italiani e cibo, tanti risparmi ma poche rinunce
In occasione della sesta Assemblea elettiva della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha eletto Dino Scanavino nuovo presidente, è stato presentato il rapporto su “I consumi alimentari in Italia”, realizzato in collaborazione con il Censis. Risparmio e eliminazione degli sprechi in cucina sono dati posti in evidenza. Nell’ultimo anno la spesa per l’acquisto di generi alimentari ha registrato un calo del 3,3%. Si riducono le spese per le bevande non alcoliche (-4,1%), in particolare per acque minerali e succhi di frutta (-4,3%), pesce (-5,3%), dolci (miele, marmellate, zucchero: -4,1%), frutta (-3%) e carne (-2,6%). Si calcola che l’85% della popolazione italiana cerchi di spendere meglio, riorganizzando la spesa alimentare e seguendo offerte e promozioni. Ma contemporaneamente si registra una propensione (da parte di più del 20% degli italiani) all’acquisto di prodotti agroalimentari di qualità. Si registra che negli ultimi sei mesi il 41% della popolazione abbia acquistato frutta e verdura biologica e il 33% carne da allevamenti biologici. Si mangiano più uova, più legumi, ma soprattutto più carboidrati. Si riscoprono i “piatti poveri” e molti son tornati a fare il pane in casa. Emerge quanto sia necessario un rilancio del potere d’acquisto delle famiglie: «Rinnoviamo il nostro appello al Governo - commentano Federconsumatori e Adusbef - dia la massima priorità all’avvio di misure destinate a rilanciare la domanda interna e l’occupazione, attraverso una detassazione a favore del reddito fisso (lavoratori e pensionati) e un serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca. Dovranno essere vincolate a tale scopo tutte le risorse ricavate da tagli a sprechi, privilegi, costi della politica, nonché dall’intensificazione della lotta all’evasione fiscale».

Da sottolineare infine come gli agricoltori stiano puntando sempre più sull’export, riducendosi le vendite sul mercato nazionale. L'export di prodotti agroalimentari è cresciuto del 32,1% tra il 2007 e il 2012, molto più del valore medio dell'export (+7%). L'Italia si rivela il primo produttore europeo di riso, uva, pomodori, pesche, pere, tabacco, kiwi e tra i maggiori di olive, arance e mele.

Monica Menna
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