La gente va al mare solo con il format ‘mordi e fuggi’, stando ai dati diffusi dal S.I.B., Sindacato Italiano Balnerai aderente a Fipe/Confommercio che associa circa 10.000 imprese. Sono infatti le località di mare vicine ai grandi centri urbani le uniche che si salvano dal calo di presenze e consumi, segno di toccata e fuga giornaliere, concentrati ovviamente nel fine settimana.
“Negli stabilimenti balneari abbiamo registrato un decremento di presenze che varia dal 3 al 15% e, soprattutto, di consumi”, dichiara Riccardo Borgo, presidente del S.I.B.
“Anche i consumi in spiaggia, poi, seguono il trend negativo – prosegue Borgo – complice la situazione economica complessiva e la capacità di spesa delle famiglie italiane che negli ultimi anni si è ridotta fino al 20%. Speriamo che nei mesi di luglio ed agosto si possa concretizzare un buon recupero proprio in considerazione del fatto che il mare rimane la meta più scelta dai vacanzieri con oltre l’80% delle preferenze. Questo dovrebbe essere un buon motivo per incentivare gli imprenditori balneari a fare meglio, ad investire per offrire servizi di qualità ma anche a difendere un prodotto tutto italiano invidiato all’estero”.
Il comparto balneare in Italia raggruppa 28.000 aziende e 400.000 addetti, che superano il milione con l’indotto, e costituisce uno dei punti di forza del turismo italiano grazie anche alle scelte dei suoi imprenditori, da anni rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità ed alla difesa dell’ambiente.