Il bacino d’utenza delle mense pubbliche in Italia è stimato in 5,5 milioni di persone, la metà dei quali studenti, assieme a 200 mila degenti negli ospedali e 450 mila utenti tra esercito, polizia e forze dell’ordine. Partendo da un costo medio a pasto di 1,6 euro, si calcola in 8,8 milioni di euro al giorno il giro d’affari per i produttori, di cui 1,6 milioni per i produttori bio grazie alle mense scolastiche.
Un settore quindi, quello delle mense pubbliche, che solo di recente si è aperto al consumo del biologico, ma che può introdurre grandi cambiamenti nelle abitudini alimentari degli italiani: da tempi immemori, infatti, i cuochi delle mense cercano di diversificare i loro menu, e i consumatori moderni sono sempre più esigenti sia in fatto di biodiversità degli alimenti, sia per quanto riguarda la loro qualità e sicurezza.
Il passaggio al biologico porterebbe l’abbassamento dei costi di filiera, tramite l’utilizzo di prodotti locali e a chilometraggio zero, in direzione di una produzione sostenibile. La promozione del biologico nella ristorazione collettiva potrebbe fungere da traino per l’intero settore, con la conseguente creazione di un solido mercato di prodotti a ridotto impatto ambientale ed ecosostenibili.
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Per il biologico il settore della ristorazione rappresenta una grande opportunità – spiega Andrea Ferrante, presidente nazionale AIAB –
è bene ricordare che il mercato del biologico italiano è decollato proprio grazie alla ristorazione collettiva pubblica, quando i Comuni hanno deciso di promuovere e inserire il biologico nelle mense scolastiche e non solo. Di più. Queste iniziative prese autonomamente dai nostri Municipi rappresentano la più importante politica di mercato per il biologico italiano. Un fatto che evidenzia quanto la ristorazione collettiva sia centrale per le politiche di sviluppo del settore. Proprio per la centralità che ha assunto, non solo va promossa la diffusione del bio nelle mense pubbliche italiane, ma anche la Politica Agricola Comune (PAC) dovrebbe riflettere su questo elemento e dovrebbe innanzitutto legiferare per inserire nei bandi europei relativi alla spesa pubblica la valorizzazione dei prodotti locali e sostenibili, proprio come gli alimenti biologici”.
Per saperne di più:
http://www.aiab.it/