Una nuova frontiera, che passa attraverso un sapiente utilizzo delle tecniche di cottura, è la definizione forse più giusta per raccontare l’imponente lavoro di ricerca che Niko Romito, il cuoco tristellato di Reale Casadonna a Castel di Sangro, ha affrontato per valorizzare il gusto dei piatti nelle mense ospedaliere lasciando integre le proprietà nutrizionali, anzi esaltandole anche un po’, e senza incidere sul food cost delle ricettazioni. Un food cost, è bene ricordarlo, che è fin troppo basso, dal momento che si aggira sugli otto euro a persona al giorno.
Eppure lui ci ha provato, riuscendoci, grazie alla collaborazione con il mondo scientifico e l’imprenditoria privata: Università della Sapienza di Roma, Ospedale Cristo Re dove si avvierà la fase di start up del progetto di Intelligenza Nutrizionale (questo il nome scelto) e GioService, la società che cura la parte alberghiera del Gruppo Giomi ( che detiene e gestisce strutture sanitarie convenzionate con il Ssn per un totale di 3350 posti letto), e che realizza 15 mila pasti al giorno.