Chi sono i docenti? Sono previsti stage o masterclass?
“I docenti provengono dal mondo universitario per le materie più tecniche, ma anche dall’imprenditoria e dal mondo dell’alta ristorazione. Nel secondo semestre i ragazzi saranno inoltre impegnati in stage formativi presso ristoranti stellati ed alta hotellerie, in Italia e all’estero. Nell'offerta formativa anche corsi post lauream di durata variabile, e focus e masterclass su specifiche materie, pensati anche per chi già lavora. La retta, per il corso di un anno, è di ottomila euro, incluso vitto e alloggio, divise, materiale didattico ed escursioni didattiche (alcune anche all’estero), e la possibilità di usufruire di borse di studio. Abbiamo già stretto accordi con aziende e banche, e stiamo in contatto con diverse regioni, per le borse di studio e i bonus studenti che consentirebbero agli allievi di pagare il corso dopo la fine della scuola, una volta ottenuto un contratto”.
Come vedete l’evoluzione di questi mestieri legati alla sala? Cosa va cambiato, migliorato, inventato?
“Crediamo fermamente che prima venga il “benvenuto” e solo dopo il “buon appetito”. Il percorso che proponiamo ha come scopo la formazione di nuovi esperti in accoglienza capaci di conciliare altissima preparazione con un’indispensabile dose di calore ed empatia. I nostri valori distintivi sono la classe intesa come eleganza e preparazione, non come distanza; il calore inteso come presenza, come accoglienza ed ospitalità tipicamente italiane; il carattere, inteso come capacità di distinguersi e di valorizzare i propri talenti, rimanendo fedeli a se stessi e al proprio territorio”.
Avete in progetto un’interazione con istituti alberghieri?
“Certo che si. Gli istituti alberghieri si sono dimostrati subito interessati al nostro progetto, e non solo con riferimento agli studenti, ma anche ai docenti, per i quali stiamo preparando dei corsi di aggiornamento specifici. Ciò non toglie che lo studente di Intrecci possa provenire da differenti percorsi scolastici, e che dopo l’esperienza della nostra scuola decida di proseguire gli studi iscrivendosi all’università. I nostri docenti dovranno assolutamente entusiasmare i ragazzi e far loro comprendere la bellezza e l’importanza della “conoscenza” e della “curiosità”. Alla fine del percorso Intrecci, l’entusiasmometro sarà usato su di noi!”
Un percorso che supera la logica di modelli di insegnamento, a volte talmente rigidi che vedi ragazzi incagliarsi in posizioni innaturali a dir poco, pur di rispettare la posa del piatto alla sinistra dell’ospite.
Mentre oggi il servizio richiede qualcosa di ben diverso dalla formalità, come ha ricordato, a margine del convegno,
Silvano Giraldin, general manager del ristorante Le Gavroche di Londra, richiamando anche un’altra dote, l’umiltà. “Il miglior servizio è quello che non si vede ma si fa con gli occhi: bisogna sempre guardare negli occhi il cliente. Noi siamo mercanti di felicità e una buona accoglienza al ristorante è fondamentale”. Quando ho iniziato a lavorare, in sala c’era il doppio del personale che in cucina, adesso è il contrario”.
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Luigi Franchi