L’accoglienza è uno stile di vita prima che un mestiere. Sono queste le parole conclusive della prefazione al ‘dizionario moderno per camerieri’ scritte da Enzo e Paolo Vizzari.
Il dizionario è il bel libro scritto da Vincenzo Donatiello, direttore di sala e capo sommelier a Piazza Duomo, a cui abbiamo dedicato una copertina di sala&cucina qualche mese fa.
Sono 111 i lemmi di questo dizionario che si legge piacevolmente e molto in fretta la prima volta, ma che contiene approfondimenti che lo rendono prezioso nelle tasche di ogni persona che voglia intraprendere il mestiere di sala con l’entusiasmo, la passione ma soprattutto l’atteggiamento nuovo, contemporaneo che questa attività richiede. Tra le parole che più ci hanno colpito, per il modo nuovo di interpretazione, ci sono: trattoria, “un buon oste conosce i tuoi gusti, sa quali sono i tuoi piatti preferiti, qual è il tuo tavolo preferito. Un buon oste conosce il tuo nome. L’oste ha occhio, orecchio, memoria. Noi uomini di sala siamo tutti un po’ osti”; lavoro, “se una giornata è stata ben spesa o mal spesa lo evinciamo la sera, al buio, ciascuno nel proprio letto, aggrappato al proprio cuscino: se lo stomaco e il cuore sono tranquilli significa che state facendo quello per cui siete portati. Bene”.
Sono solo due dei 111 lemmi del libro, ci sono piaciuti e ne abbiamo estratto solamente una piccola parte perché il piacere di leggere e rileggere questo dizionario non vogliamo togliervelo per nulla al mondo.
Luigi Franchi