La simbologia alimentare
I suoi studi universitari sulla simbologia alimentare si sono coniugati da lungo tempo con l’arte del vetro attraverso una tecnica rivoluzionaria da lui ideata cristallizzando i resti della tavola fino a renderli simili a fossili, fragili e senza tempo. Poi, coniugando la sua profonda conoscenza tecnico-artistica con l’alta cucina, anni fa ha cominciato a collaborare con quasi tutti gli chef stellati catalani, i fratelli Roca, Ferran Adriá, Santi Santimaria, purtroppo scomparso, sviluppando con loro dei progetti artistici capaci di dialogare con le loro realizzazioni gastronomiche. In un confronto fra l’artista-artigiano e gli chef nasce il progetto “Servito” nella consapevolezza che il modo di presentare oggi la preparazione ha assunto un’importanza pari quasi al processo di lavorazione. Si tratta di piatti in vetro di Murano “tailor made” e tantissimi anche in Italia sono gli chef coi quali ha collaborato per realizzare, col suo piccolo staff di artigiani del vetro, dei servizi esclusivi creati pezzo per pezzo in modo artigianale: Maria Grazia Soncini, Aurora Mazzucchelli, Viviana Varese, Luca Marchini, Piergiorgio Parini, Gianluca Gorini, Enrico Crippa, Igles Corelli, Antonia Klugmann, Massimiliano Poggi, Domenico Cilenti…
Joan è partito dall’idea di dire agli chef: venite, discutiamo su come possiamo fare il piatto adatto per voi e se ne dobbiamo fare solo cinque ne facciamo cinque, non dovete sentirvi legati a un numero per poterli avere. Nascono così oggetti adatti all’alta ristorazione ma anche all’uso quotidiano domestico. Hanno tutti un costo da artigianato medio perché non si pensa di vendere oggetti di design o che questi piatti siano dei quadri, sono dei supporti sui quali lo chef può comporre la propria creazione, al servizio dello chef, non viceversa, magari finendo per stimolare la sua immaginazione e influenzando talvolta l’ideazione della preparazione che avrebbe “ospitato”.