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La Bataille de reines

13/09/2023

La Bataille de reines

C’è nella natura di certe razze bovine valdostane (la pezzata nera e castana), piuttosto vivaci e impetuose, una sorta di attitudine alla supremazia che le induce, nella convivenza quotidiana all’interno di una mandria, a stabilire una sorta di gerarchia. Come osserva Michel, un giovanissimo allevatore di Valnontey “Loro non hanno le elezioni” per cui si confrontano attraverso una sorta di “braccio di ferro” con le rispettive corna.

Li chiamano combattimenti ma nulla hanno a che fare con azioni cruente, è semplicemente un modo per misurarsi finché non emerge lei, la regina, l’esemplare dominante quello che grazie al suo vigore beneficerà di una serie di vantaggi: arriverà per prima all’erba migliore, per prima accederà all’acqua...

La Bataille de reines

Cosa accade negli alpeggi
Negli alpeggi ogni giorno si assiste a una decina di combattimenti i cui esiti non vanno che a evidenziare quale sia l’esemplare dominante.
In passato il giorno della discesa dall’alpeggio a valle, dopo 100 giorni di lavoro sodo, rappresentava un momento di festa per l’intera comunità, che attendeva lungo le strade del paese il passaggio delle vacche, fra cui spiccava la regina delle corna (la vincitrice dei comnbattimenti) e quella del latte (che aveva cioè prodotto più latte). Entrambe indossavano sul capo bosquet decorativi, di fiori rossi la prima e di fiori bianchi la seconda, e al collo avevano i due migliori campanacci di cui l’allevatore disponeva. Una sorta di sfilata che voleva omaggiare le vincitrici, un personale motivo di orgoglio per l’allevatore e una spiccata fierezza ostentata dalle due regine, che sembravano essere consapevoli di ciò che stava avvenendo.

Oggi questo rito tradizionale è stato sostituito in parte dalla comodità del trasporto degli animali su quattro ruote, tuttavia c’è chi persiste nel perpetrarlo. La natura ha fornito spunti su cui l’uomo ha dapprima costruito una ritualità, a esaltazione del suo lavoro, per poi evolverla, da oltre mezzo secolo a questa parte, in una manifestazione folkloristica, che, da oltre mezzo secolo, rappresenta un’importante espressione identitaria di un popolo ancora geloso custode di tradizioni.

La Bataille de reines

La sfida fra le regine
Ogni anno infatti, nell’arco temporale che va da marzo a giugno - con l’interruzione dell’alpeggio nel periodo estivo -  ha luogo una sfida fra quelle vacche che durante l’alpeggio hanno conquistato la supremazia nelle rispettive mandrie. Si tratta di un vero e proprio torneo a eliminazione diretta che ha l’appuntamento fisso ogni domenica. Il regolamento contempla che le vacche devono essere gravide di almeno tre mesi perché meno aggressive. Prima di della gara vengono pesate per essere suddivise in tre categorie: la prima da 571 kg in su, la seconda da 521 a 570 kg, la terza fino a 520 kg. Segue un sorteggio per cui vengono create le diverse coppie che si sfideranno.
Non neghiamo di avere dovuto chiedere rassicurazioni circa la natura di questi incontri prima di decidere di assistervi. Il pensiero disturbante che si trattasse di una corrida non ci entusiasmava.
In realtà il quadretto è stato altro completamente.

La Bataille de reines

Il momento conviviale prima della sfida
Nel tempo dell’attesa che arrivi l’ora, ciascuno ha cura di accudire il suo esemplare ma poi si dedica a banchettare con familiari e conoscenti, condividendo il proprio cibo. È un momento di grande socialità, l’atmosfera è frizzante, le vacche sentono già la sfida, scavando buchi con la zampa e manifestando segni di irrequietudine che alternano a momenti pacifici.
Quando la gara ha inizio vengono chiamate in campo più coppie che si sfidano a due a due. Dando vita a uno spettacolo appassionante, tra sguardi minatori, scalciate all’indietro, cominciano a incrociare le corna girando anche in tondo, finché una delle due non cede e scappa, abbandonando spontaneamente la posizione. A quel punto la rimanente è la vincitrice.

La Bataille de reines

Un ricco calendario di appuntamenti tocca tutti i comuni della Val d’Aosta fino alla finalissima che ha luogo, in autunno  all’arena Croix Noire di Aosta, dove viene premiata la Reina delle Reines, ossia la Regina assoluta della categoria. Il suo trofeo è un bosquet una composizione di rami decorati con fiori di cartapesta rossi e un bel campanaccio, giusto come si usava in passato scendendo dagli alpeggi.
Se vi state chiedendo se la regina si stimi la risposta è sì. L’indole certamente gioca la sua parte ma in quei frangenti traspare anche una certa dose di vanità, uno stimarsi che si rende ben leggibile agli occhi di chi l’osserva.
Mai sottovalutare questi magnifici esemplari, c’è in loro qualche traccia di noi.
 

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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