Ha 20 anni Paolo quando inizia a ribellarsi ai pirati dei fondali esponendosi in prima persona e guadagnandosi, a poco a poco, l’attenzione crescente di WWF, nella figura di Fulco Pratesi, allora presidente del WWF, o di Greenpeace, media nazionali e internazionali ma anche di un numero crescente di persone che lo sostengono...senza con questo avere sconti nella sua sempre maggiore esposizione.
È il 1992 quando riesce a far approvare dal Governo il decreto che istituisce in Italia il pescaturismo: da quel momento i pescatori potranno portare a bordo i turisti per fargli vivere la propria esperienza - tra la fatica della pesca e la bellezza dell’ambiente marino, innescando in loro consapevolezza - ma al tempo stesso potranno diversificare la propria attività. Nell’estate di quell’anno sarà lui, Paolo, a inaugurare questa nuova modalità di far vivere il mare che, dopo un decennio, nel 2012, troverà un suo completamento nell’ittiturismo, con la possibilità per gli stessi pescatori di ospitare i turisti nelle proprie abitazioni fornendogli un servizio di ristorazione, perché come va sostenendo il protagonista di questa storia “il mare si salva a tavola”, dove purtroppo le scelte di consumo sono prettamente orientate su specie considerate pregiate a discapito di mote altre buone da mangiare.