Color rame, internamente bianca con striature violacee. In bocca è dolce, aromatica ed ha una particolare concentrazione di quercetina. Ma non è per queste sue qualità che Nicola Barbato l’ha scelta come prodotto di punta della sua azienda agricola. A darle valore è stato il ricordo della sua presenza negli orti di famiglia e del paese, tanto da portarla alla ribalta quando è stato necessario trovare un’alternativa al tabacco.
“Nel 2010 la Comunità Europea ha dirottato i fondi destinati al tabacco verso altre colture, l’Irpinia ne produceva davvero tanto. Così ho capito che era il momento di pensare a coltivazioni più sostenibili e identitarie, ho ricordato la ramata, le tecniche tradizionali che ne facevano un’eccellenza e da quel momento è cominciato un grande lavoro di ricerca, divulgazione e progettazione”, racconta Barbato.
25 ettari, di cui 24 a cipolla ramata di Montoro, con GB Agricola (azienda biologica dal 1998) l’imprenditore irpino riesce a chiudere il cerchio partendo dalla terra. Si occupa della distribuzione ma si concentra sulla trasformazione, ne fa conserve ma la serve anche in un agriturismo dove questo bulbo viene proposto dall’antipasto al dolce.