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La cucina di Peppe Zullo

28/10/2014

La cucina di Peppe Zullo
La meravigliosa tenuta, il ristorante Villa Jamele e il leggendario orto incantano il visitatore, ma ancora di più colpisce la vitalità, l’entusiasmo, la forza, di Peppe Zullo, illuminato fondatore 25 anni fa dell’elegante complesso e ispiratore di una vera e propria filosofia di vita. Siamo a Orsara di Puglia (Fg) nell’enclave di Peppe Zullo, un intraprendente attività ristorativa che rappresenta un unicum nel panorama nazionale, che recentemente ha inaugurato il primo ristorante nell’orto, “una scuola di pensiero, la filosofia del km sottozero, la filosofia di una distanza che non c’è più fra la terra e tavola”, come ama definirla il suo ispiratore. Quindicimila metri quadrati affrescati con l’arancione delle zucche, il rosso dei pomodori, il verde brillante delle zucchine e del basilico, e i colori di tutte le varietà dei legumi locali, che a tempo debito sapranno diventare prelibati e genuini ingredienti per la cucina. La meravigliosa tenuta è stata  teatro del 19° “Appuntamento con la Daunia”, una due giorni che ha accolto quasi 1000 persone cui hanno aderito intellettuali, giornalisti; esperti della comunicazione legata ai temi del cibo, dell’ambiente e del turismo; produttori; artisti e cuochi provenienti da tutto il mondo. Sul costruire un nuovo modello di sviluppo legato a una più profonda consapevolezza dell’unicità dei sistemi locali del cibo si è soffermato Gaetano Pascale, presidente nazionale di Slow Food: “È una questione di responsabilità sociale. Un grande tema che riguarda i sistemi locali del cibo, della filiera di produzione e distribuzione. Tutto questo non può essere più lasciato nelle mani dei grandi marchi globalizzati. Si pensa all’agricoltura, ma non si pensa agli agricoltori e non si può affidare all’industria la produzione agricola”. Luoghi di straordinaria bellezza che lasciano senza parole chi viene dall’estero, come  Kenichi Motoyoshi, cuoco giapponese tra i più apprezzati, “Quando ho conosciuto Peppe Zullo sono rimasto scioccato. Il suo orto di Villa Jamele è il mio sogno”. Anche le istituzioni e gli organismi preposti alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare nazionale hanno avuto parole di incitamento per il dinamico pugliese: “A Peppe Zullo vanno il mio plauso e la mia ammirazione – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, nel suo intervento -. Ha avuto la sensibilità e l’intelligenza di realizzare un’impresa che esalta la tutela e la valorizzazione della natura, delle materie prime e, con esse, della cultura che il cibo buono e sano riesce a esprimere. Il cibo – ha aggiunto Gardoni – è un bene collettivo che integra cultura e responsabilità sociale. L’Expo sia la prima pietra di un nuovo modello di sviluppo che metta al centro i territori, come ha saputo fare Peppe Zullo. Il mondo ha fame d’Italia”. I 22mila mq della tenuta di Villa Jamele, hanno visto come ogni anno avvicendarsi grandi personalità del mondo dell’alimentazione rendendo il 19° Appuntamento con la Daunia, sempre più ricco, accanto a sé Peppe Zullo ha voluto alcuni dei suoi blasonati colleghi, che come lui hanno fatto delle materie prime di qualità uno strumento per esprimere la propria arte, come Fabio Pisani, chef de “Il Luogo di Aimo e Nadia”, a Milano: “A Peppe Zullo – ha detto Pisani – ho dedicato una delle ricette che propongo con maggiore successo: un piatto che unisce gusto e proprietà uniche delle cicerchie, dei ‘pupatielli’, del marasciuolo e del mosto cotto. Una cucina unica dai sapori intensi con mille anni di storia e cultura che dal piatto giungono al cuore e al palato”. Al termine dell’evento il coordinatore della due giorni, l’editore e giornalista Oscar Buonamano, ha annunciato che “sarà Peppe Zullo a rappresentare la cucina pugliese all’Esposizione Universale di Milano dedicata al tema ‘nutrire il Pianeta, energia per la vita”.

Luca Bonacini
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