Bibbiena poi, la sera in cui sono andato a cena, era nella sua veste migliore; sulla piazza principale c’era un gruppo di ragazzi con la chitarra che festeggiavano una laurea e davano a questa già splendida cittadina del casentino un’aura particolare che predisponeva al bello e al buono che avrei trovato a pochi passi, al Tirabusciò.
La carta ha poche portate, le paste sono fatte da Marinella e la pasta secca arriva dal Pastificio Fabbri, un’icona della pasta italiana. Le carni, come già detto, dalla Macelleria Fracassi e la battuta di chianina che viene servita è una delle più buone che ho assaggiato negli anni. Poi il carpaccio di trota fario che arriva dall’Appennino, i tortelli di patata rossa di Cetica, i pici con il ragù di anatra in bianco, la guancia di Chianina e via di questo passo.