Cogliendo l’occasione della chiusura per ferie (dal 7 al 21 luglio) del suo ristorante
Hostaria Glass - a Roma nel cuore di Trastevere ad un passo da piazza Trilussa - la chef stellata
Cristina Bowerman ha accolto ben volentieri l’invito di cucinare per una cena-evento di Confagricoltura a Palazzo della Valle (a Corso Vittorio Emanuele). L’iniziativa è stata promossa per presentare ai media il
“Manifesto delle buone pratiche EcoCloud”, decalogo di Confagricoltura sulla responsabilità ambientale.
Si è parlato di sostenibilità e la chef ha proposto, in tema con la serata, la sua “cucina sostenibile”. Nella serata ha spiegato ai commensali di Confagricoltura come il cibo sia una delle principali espressioni culturali di un paese, del nostro come degli altri. Se cucina il baccalà (come ha fatto nella serata Confagricoltura) è giusto che venga dalla Norvegia (klippfisk), così come si aspetta che uno chef norvegese utilizzi il Parmigiano Reggiano e non il parmesan. «Per me – dice - è fondamentale andare all'origine di ogni situazione, chiedermi il perché delle cose e non smettere mai di studiare».
Lei, con
Fabio Spada, si occupa anche di “Romeo Chef & Baker” che è una vera e propria officina del buon sapore. Nel chiostro di Confagricoltura è stato parcheggiato l’apetta Romeo, simbolo dello street food gourmet, itinerante per le vie romane all’insegna dello slogan “(per la degustazione di formaggi, prosciutto, pizza e mortadella, panzanella, spiedini di mozzarella e pomodorini alla caprese). I buoni sapori della terra sono stati serviti con gli aperitivi. Quindi si è svolta la cena vera e propria nella affrescata Sala Serpieri di Palazzo della Valle.
Il menù della cena Confagricoltura ha previsto che fosse portato in tavola pane stile Lariano con mousse di olio di oliva “Timpa dei lupi” (azienda di Corigliano Calabro). In apertura l’antipasto di “insalata di ciliegie, basilico e crouton all’acqua di pomodoro”. Quindi sono stati serviti tortellini alla fonduta di Parmigiano Reggiano 60 mesi e filetto di baccalà aromatizzato al timo, con fagioli di soia e limone candito. Quindi i commensali sono tornati nel chiostro ad assaporare leccornie di cioccolato e dolci “brutti ma buoni” serviti a bordo della mitica apetta.
Monica Menna