Dopo le recenti indagini della Guardia di Finanza sui sotterfugi adottati dai privati per ottenere le licenze necessarie ad aprire un pubblico esercizio, indagini che hanno portato alla chiusura di 200 esercizi e all’incriminazione di 1.600 persone in 18 regioni italiane, i continui allarmi lanciati la Federazione italiana dei pubblici esercizi (Fipe) ottengono la giusta risonanza tra i principali media nazionali: “Da sempre andiamo dicendo che è necessario avere controlli stringenti da parte dei Comuni, per evitare che ci siano esercizi pubblici gestiti da persone non dotate della professionalità richiesta dall’ordinament,o anche a tutela dei consumatori di alimenti e bevande”.
La dichiarazione è di Edi Sommariva, direttore generale della Fipe - Confcomercio, il quale pur approvando il meccanismo delle autocertificazioni per aprire un esercizio pubblico, chiede alle autorità di essere più solerti nei controlli. Le indagini della Gdf hanno evidenziato che i primi a pagare per ottenere licenze false sono persone di nazionalità straniera, che non hanno dimestichezza con il linguaggio e le procedure burocratiche italiane, e possono essere raggirate più facilmente da professionisti del settore.