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La manovra fiscale più pesante della storia della Repubblica

13/08/2011

La manovra fiscale più pesante della storia della Repubblica
È stata approvata dal Consiglio dei Ministri la manovra bis salva euro che rappresenta il provvedimento fiscale più pesante della storia della Repubblica. Oltre ai 47 miliardi della manovra approvata un mese fa lo stato dovrà recuperare altri 45,5 miliardi in due anni, vale a dire 20 nel 2012 e 25,5 nel 2013 per far rientrare nei parametri europei i conti dello stato. La manovra impone la chiusura delle province al di sotto dei 300 mila abitanti, che riguarderà circa un terzo di quelle attualmente esistenti e l’accorpamento di tutti i comuni sotto i mille abitanti.
In totale tra Regioni, Province e Comuni saranno tagliate 50.000 poltrone.
Nessun aumento dell’Iva e no a patrimoniali, i titoli di Stato che restano tassati al 12,5% ma le rendite saranno tassate al 20% con una misura che vale circa 2 miliardi di euro. Scatta un contributo di solidarietà del 5% per i dipendenti con reddito eccedente il 90mila euro e del 10% per la quota eccedente i 150mila euro, mentre gli autonomi vedranno l’aumento della quota Irpef a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro.
Slitterà di due anni il pagamento del TFR per i dipendenti pubblici che andranno in pensione di anzianità.
In merito alle misure antievasione colpo di scure per i pubblici esercizi che, sorpresi senza scontrino, rischieranno la chiusura temporanea fin dalla prima infrazione. Tracciabilit‡ per tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali Ë prevista l'applicazione dell'Iva.
Aboliti i ponti infrasettimanali, le festività laiche saranno accorpate alle domeniche.
Tagli di 8,5 miliardi in due anni anche per i costi della politica: per i parlamentari il contributo di solidariet‡ dovrebbe raddoppiare al 10 e 20% per i redditi eccedenti i 90mila euro e i 150mila euro e insieme ad amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi dovranno rinunciare alla business class.
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