Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

La melanzana rossa di Rotonda

16/09/2025

La melanzana rossa di Rotonda

In molti giurerebbero si tratti di un pomodoro, almeno a prima vista. Tondeggiante e di un colore intenso tendente all’aranciato, la melanzana rossa di Rotonda è un ortaggio ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, nel 2010 è entrata a far parte dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta. Il disciplinare individua la sua area di produzione nel Parco Nazionale del Pollino, in provincia di Potenza, precisamente nei comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore.

Una presenza che affonda le sue radici nei primi anni del Novecento, quando alcuni abitanti rientrarono dalla guerra in Etiopia con degli esemplari di questa strana melanzana. Il suo aspetto le fece meritare alcuni soprannomi, tra cui “merlingiana a pummadora”, e – nonostante una diffidenza iniziale – è diventata presto la protagonista delle tavole locali e dei piatti tipici delle famiglie di questi borghi lucani. 

Una pianta che si è adattata perfettamente al clima locale della Valle del Mercure, sviluppando delle differenze rispetto alla varietà originaria. Quella africana, in effetti, non ha le stesse striature sulla buccia ed è di forma leggermente allungata. Coltivata in maniera tradizionale, le sementi vengono conservate realizzando una nzerta con i frutti, facendoli seccare interi sotto le tettoie. Rustica e resistente ai patogeni, cresce in una immensa area di origine lacustre.

Campo di melanzane rosse di RotondCampo di melanzane rosse di Rotond

Caratteristiche e proprietà nutrizionali della rossa di Rotonda

Profumo fruttato, al gusto leggermente piccante ed amarognola, la melanzana rossa di Rotonda è tendenzialmente piccola. Si può mangiare cruda, assorbe poco olio, resta compatta anche dopo la cottura. La bassa concentrazione di acido clorogenico le consente di restare bianca anche dopo molto tempo dal taglio, a differenza delle melanzane viola. La raccolta di questa varietà comincia, in genere, a metà luglio e prosegue fino al mese di novembre.

Tradizionalmente utilizzata per realizzare le classiche conserve sott’olio e sott’aceto, viene trasformata in svariati modi. A carpaccio, con la pasta, con la carne, anche le foglie di questo ortaggio trovano spazio nelle cucine locali, da sempre abituate ad evitare lo spreco alimentare.

La melanzana rossa di Rotonda
La melanzana rossa di Rotonda
La melanzana rossa di Rotonda

Il presente della melanzana rossa di Rotonda

A rinnovare la presenza di questo ortaggio in Basilicata vi sono all’incirca 5 ettari, suddivisi tra meno di 10 aziende agricole, ma il Consorzio di tutela della melanzana rossa di Rotonda DOP sta lavorando per aprirsi a nuovi mercati e stimolare la nascita di altre aziende agricole. Tra gli appuntamenti annuali che accendono i riflettori su questo prodotto, e su una seconda denominazione del territorio rappresentata dai fagioli bianchi di Rotonda, vi è l’evento “Il Bianco e la Rossa” giunto alla quindicesima edizione.

“Nonostante sia una DOP questa melanzana ha ancora tanto bisogno di essere raccontata. In effetti, anche in cucina non deve essere trattata esattamente come le melanzane viola, considerando che ha caratteristiche ben specifiche. È versatile e colorata, ormai ambasciatrice indiscussa del nostro territorio ed eccellenza italiana”, spiega il direttore del Consorzio di tutela della melanzana rossa di Rotonda DOP, Nicola La Gamma.

“Distribuita in alcune catene della GDO nel Sud Italia, come prodotto trasformato potrebbe approdare presto sui mercati di Spagna e Nord Europa. Una grande occasione per la nostra terra, vocata all’agricoltura di qualità”.

CONSULTA IL RICETTARIO

 
a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

Condividi