In molti giurerebbero si tratti di un pomodoro, almeno a prima vista. Tondeggiante e di un colore intenso tendente all’aranciato, la melanzana rossa di Rotonda è un ortaggio ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, nel 2010 è entrata a far parte dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta. Il disciplinare individua la sua area di produzione nel Parco Nazionale del Pollino, in provincia di Potenza, precisamente nei comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore.
Una presenza che affonda le sue radici nei primi anni del Novecento, quando alcuni abitanti rientrarono dalla guerra in Etiopia con degli esemplari di questa strana melanzana. Il suo aspetto le fece meritare alcuni soprannomi, tra cui “merlingiana a pummadora”, e – nonostante una diffidenza iniziale – è diventata presto la protagonista delle tavole locali e dei piatti tipici delle famiglie di questi borghi lucani.
Una pianta che si è adattata perfettamente al clima locale della Valle del Mercure, sviluppando delle differenze rispetto alla varietà originaria. Quella africana, in effetti, non ha le stesse striature sulla buccia ed è di forma leggermente allungata. Coltivata in maniera tradizionale, le sementi vengono conservate realizzando una nzerta con i frutti, facendoli seccare interi sotto le tettoie. Rustica e resistente ai patogeni, cresce in una immensa area di origine lacustre.